Rimini. In palestra in ciabatte, «Una moda pericolosa, necessari i cartelli»

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Al principio sembrano soltanto abitudini passeggere. Col tempo, grazie ai social, finiscono per travalicare i continenti e diffondersi a macchia d’olio, diventando mode. L’ultima, nel mondo del fitness, è l’usanza di allenarsi indossando ciabatte: un plebiscito, a sentire gli addetti ai lavori. «È stata lanciata oltreoceano dai famosissimi del bodybuilding ed è finita subito in trend su Tiktok - spiega Sergio Daluiso Raganati, titolare della Miagym di viale Rimembranze -. Sono i giovani che la replicano, presentandosi in palestra con le ciabatte». Le conseguenze, Raganati le esplicita senza troppi giri di parole: «Riprenderli non è bastato, abbiamo dovuto mettere i cartelli».

«Se esistesse il buonsenso, il bisogno di richiamare al rispetto delle regole non ci sarebbe». E invece, prosegue il proprietario della Miagym, i cartelli servono eccome. «È una questione di igiene, ma soprattutto di sicurezza - stigmatizza -. Se cade loro un peso sul piede, con la scarpa avrebbero una protezione in più. Per non parlare della possibilità di inciampare, che con le ciabatte è praticamente assicurata». Cosa accade nella malaugurata ipotesi che un cliente con indosso delle ciabatte si faccia male? «Affiggendo i cartelli si è coperti da ogni responsabilità - conclude -, altrimenti dovresti far firmare loro una liberatoria».

La moda del workout in ciabatte ha raggiunto anche la Fit Express di via Circonvallazione Occidentale. Il titolare, Stefano Ferrario, la condanna apertamente: «Cerchiamo di intervenire subito, perché non ci si può assolutamente allenare in quel modo». Le ragioni, prosegue, sono svariate. «Innanzitutto non è propedeutico all’allenamento, perché la scarpa ginnica è l’unica in grado di sostenere il workout - illustra -. In più c’è una questione di contratto. I clienti che lo sottoscrivono sanno che qui vige la regola di indossare le scarpe. L’assicurazione, in caso di infortuni, non coprirebbe». Quanto alle persone che seguono la moda, la posizione di Ferrario è allineata a quella di Raganati: «Sono soprattutto ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Negli adulti non ho mai visto un comportamento del genere».

Ciabatte sì, ciabatte no. La questione, a sentire Gabriella Dante di NiceFit, dipende tutta dalle linee guida adottate dalla palestra. «Vediamo che il fenomeno è in incremento, soprattutto da parte di clienti stranieri, ma non siamo allarmati - spiega -. Nel nostro regolamento, riportato nei cartelli, c’è scritto che è consigliato allenarsi con scarpe da ginnastica, ma non è un obbligo». Il modello preferito, prosegue Dante, è quello delle Birkenstock classiche, che i giovanissimi abbinano ai calzini. Ma c’è anche chi opta per allenarsi direttamente scalzo. «Ovviamente - concludono da NiceFit - si tende ad usare le ciabatte quando si è ai macchinari o ai cavi. Con manubri o bilanciere, invece, di solito le scarpe vengono indossate».

Riccardo Bonfirraro, personal trainer che si divide tra le palestre CrossFit di Cattolica e 0.2 Fitness di Rimini, non si stupisce più di tanto di fronte alla moda. «In America è uso comune allenarsi così, specie tra gli adolescenti - spiega -. Tendono ad indossare soprattutto modelli slide e calzini». Quanto al workout, però, il preparatore atletico mette subito le cose in chiaro: «Non esiste ricercare la prestazione sportiva in ciabatte. Non facilitano affatto l’allenamento, anzi spesso lo inficiano. Ritengo che sia una moda adottata da chi ha più a cuore l’outfit con cui viene in palestra, piuttosto che la prestazione». Se si parla di sicurezza, la prospettiva da cui inquadrare la questione è la medesima. «Anche se un disco in ghisa che cade sul piede, a prescindere dalla presenza della calzatura o meno, potrebbe causare gli stessi danni, allenarsi in ciabatte è estremamente pericoloso - conclude -. Se si va in palestra con intenzioni serie, il supporto della scarpa ginnica è imprescindibile».

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