Rimini. Impennata dei prezzi sotto l’albero, Federconsumatori: «Si taglia anche sulle cene di Natale»

Il costo della vita continua a crescere a Rimini. Inesorabilmente. Con un’inflazione media del +1,8% sul 2023 quando era già lievitata del +5,3% sul 2022, per un aumento dei prezzi, nei due ultimi anni (2023-2024), del +7,1%. Ma non finisce qui. Perché ad un paniere dove dentro c’è di tutto, dal cibo ai trasporti, dai beni energetici ai servizi sanitari fino all’istruzione ed altre divisioni di spesa, corrisponde un carrello della spesa ancora più caro. Con un andamento dei prezzi dei generi alimentari, nel 2024, del 3,1% più alto rispetto al 2023, che a sua volta aveva chiuso l’anno con un +9,8% sul 2022. Commenta Graziano Urbinati, presidente di Federconsumatori Rimini: «Siamo arrivati al punto che per fare la spesa al supermercato i riminesi sono costretti a spendere il 12,9% in più di quanto spendevano nel dicembre 2022. Una situazione insostenibile per tante famiglie, anche della classe media, i cui stipendi non riescono a sopportare più questo carovita e che si trovano così costrette a dover tagliare le cene pre natalizie dei propri figli, organizzate magari dalla scuola di danza piuttosto che dalla squadra di calcio. Senza parlare dei pensionati al minimo, quelli che vivono con 614 euro al mese, ai quali il governo ha aumentato la pensione di 1,8 euro: proprio così, un euro e ottanta centesimi: una vera e propria elemosina».

Intanto, le festività sono ormai alle porte e i classici prodotti di Natale fanno bella mostra di sé nei supermercati. Con prezzi, però, alle stelle. E con aumenti percentuali a doppia cifra, secondo l’analisi dell’osservatorio Federconsumatori. Sottolinea Urbinati: «Abbiamo preso i prezzi dei prodotti alimentari di Natale e li abbiamo comparati con quelli del 2022. Il risultato è stato disarmante. In appena due anni, 2023 e 2024, ci sono stati aumenti del 10%, 15%. Prediamo ad esempio il panettone, quello classico: nel 2022 costava 11,90 euro, oggi costa 13,45 euro, il 13% in più. Mentre quello artigianale è passato dai 40 euro di due anni fa ai 44 euro di oggi (+10%). Stessa cosa il pandoro: 12,20 euro oggi contro i 10,93 euro del 2022 (+11,6%). Insomma, è aumentato tutto. Anche il torrone, che due anni fa compravamo a 10,17 euro, oggi ci costa 11,50 euro (+13%). Così il cotechino che dagli 11,30 euro del 2022 è salito a 13 euro di oggi (+15%) e lo zampone: 14 euro nel 2022, 15 euro oggi». Se poi a questi tipici prodotti natalizi aggiungiamo tutti gli altri prodotti presenti sugli scaffali ci accorgiamo di quanto sia cresciuto il costo della vita: l’olio, ad esempio, sempre secondo l’osservatorio Federconsumatori Rimini, è aumentato del 12%, la frutta del +6,4%, i vegetali del +5,8%, il caffè del +11%. «E attenzione - avverte Urbinati - perché mister Prezzi, l’autorità di controllo prezzi del Ministero, informa che molti prodotti, dalla birra alle patatine, dalla pasta ai prodotti per la casa, sono, addirittura, di una grammatura ridotta».

Ma il Natale non è solo panettoni, torroni e cotechini. E’ anche viaggi e cene al ristorante. Spiega il presidente di Federconsumatori: «Venire da Milano a Rimini in auto, utilizzando l’Autostrada, costa, tra benzina e biglietto al casello, 65-70 euro, in base alla vettura. Due anni fa costava 55-60 euro. Ma quello che stupisce di più sono i voli. Con un aumento del costo, con prenotazione sotto data, superiore del 60%. Se un biglietto Bologna-Palermo acquistato il 6 dicembre con partenza 20 dicembre lo potevamo acquistare a 154 euro, oggi (ieri, ndr), 19 dicembre, ci costa 260 euro. Se poi ci serviamo di una compagnia low cost vediamo che un biglietto, acquistato, il 6 dicembre, sempre con partenza domani (oggi, ndr), a 41 euro, sotto data lievita a 153 euro. Stessa cosa i treni. Un Milano-Rimini delle ore 11.50 che al 6 dicembre costava 56 euro, acquistarlo domani (oggi, ndr) ci costerà 68 euro». E il cenone di Capodanno? «In un ristorante medio viaggia sui 50 euro a persona».