Rimini. «Albergo da incubo, bagno indecente e formiche sul letto». Presentato esposto
Scelgono Rimini «perché mio marito voleva rivedere i luoghi della sua infanzia e rivivere i ricordi delle sue vacanze da bambino». Così, abbandonata l’idea Gargano o Ischia, prenotato su un portale online un hotel 3 stelle con servizio di pensione completa e saldato il conto in anticipo («319 euro a persona per una settimana») partono in mattinata da Roma per raggiungere, in serata, la capitale italiana del turismo. «Ma, arrivati in albergo, scopriamo l’inferno: una stanza piccolissima, buia, priva di armadio e con arredo precario, bagno senza bidet con doccia non funzionante, e pasti immangiabili. E, come se non bastasse, formiche nel letto». Uno scenario da incubo quello che, martedì scorso, si è spalancato davanti agli occhi di una coppia di mezza età, romana (lei giornalista, lui pensionato). Che, fuggita immediatamente il giorno dopo da quella struttura ricettiva, «che definirei da girone dantesco» commenta la donna, in un’altra «a Rivabella, che ha rappresentato la salvezza delle nostre vacanze», si è subito rivolta a Federconsumatori per denunciare «questa terribile esperienza». «E noi come associazione dei consumatori, anche sulla scorta del materiale fotografico che la signora ci ha consegnato - sottolinea Graziano Urbinati, presidente Turismo Federconsumatori Emilia Romagna -, ci siamo immediatamente attivati chiedendo all’albergo il rimborso e presentando un esposto alle autorità preposte, Apt e Ausl in primis».
Succede anche questo a Rimini, terra di accoglienza e servizi alberghieri di qualità. «Vorrei precisare però - puntualizza la turista - che i gestori dell’hotel non sono riminesi o romagnoli». A dimostrazione di quanto siano necessari i controlli e i sopralluoghi nelle strutture alberghiere, come lo stesso presidente di Promozione alberghiera, Antonio Carasso, aveva sollecitato nei giorni scorsi per verificare le condizioni interne e l’adeguamento dei servizi alle stelle possedute.
Osserva la turista romana: «Quello che io e mio marito ci siamo chiesti, basiti, una volta varcato il portone d’ingresso di quell’albergo è stato come possa accadere che la capitale del turismo organizzato, efficiente, sicuro, la Rimini dei vacanzieri comodi, di quelli che privilegiano le certezze della tradizione all’avventura della location naturistica alternativa, possa riservare così tante cattive sorprese e rovinare quel bel programmino fatto di sole, letture e relax?». Una domanda lecita alla quale, in qualche modo, risponde il presidente di Federconsumatori: «Anche quest’anno con la stagione 2024 che entra nel vivo capita che qualche turista prenoti una stanza d’albergo e se ne trovi un’altra ben diversa da quella pubblicizzata, ricevendo così disagio per una vacanza rovinata, oltre ad un danno d’immagine per tutto il sistema turistico. Spesso, infatti, strutture alberghiere, classificate a tre stelle, in realtà hanno carenze grossolane ed un livello di decoro inaccettabile».
Arricchisce allora il racconto la turista: «L’impatto, una volta in hotel, è stato subito preoccupante. Reception inesistente, un divano e poche poltroncine abbandonate sullo sfondo, drappi polverosi in bella mostra. E una signora che ci riceve in ciabatte, senza mostrarsi accogliente, e ci assegna una stanza al primo piano, piccolissima, buia, con arredo precario, improvvisato, insufficiente e con un bagno indecente con lavabo vecchio e distante pochi centimetri dal water e l’ambiente doccia possibile da individuare solo attraverso uno scarico che ci spunta da sotto i piedi». Chiesto e ottenuto il cambio di stanza arriva, però, il peggio. Conclude, infatti, la donna. «La nuova stanza, poco più grande della precedente, ma priva di armadio e senza piani d’appoggio, si presenta con lo stesso arredo, gli stessi colori scuri, lo stesso mobilio abborracciato e scomodo. Ed un bagno senza bidet, con l’acqua della doccia che non scende e un uomo, dall’aspetto gentile, che arriva a spiegarci l’attivazione della doccia. A “lezione” terminata, solo la stanchezza del viaggio e dello stress ci fa chiudere gli occhi e dormire per qualche ora. Con un risveglio, però, da incubo: tante formiche incolonnate sul letto e fin sotto le nostre lenzuola».