Rimini. Abusi su una 14enne al raduno spirituale, condannato a 4 anni educatore di Cl
E’ stato condannato a 4 anni di reclusione dal gup del Tribunale di Reggio Emilia, Andrea Davoli, 52 anni, professore di religione accusato di aver avuto rapporti sessuali con una ragazzina mentre era in ritiro spirituale a Rimini, tenuto in preparazione della Pasqua, dal 6 all’8 aprile 2023. Ieri pomeriggio alle 15.30, in rito abbreviato, l’educatore è stato condannato a Reggio Emilia, tribunale che nel corso delle indagini era stato ritenuto competente territorialmente, nonostante l’indagine fosse partita dalla Romagna. Difeso dall’avvocato Liborio Cataliotti, è stato ritenuto colpevole e condannato ad una pena di 4 anni, contro i 7 chiesti dal pubblico ministero Maria Rita Pantani. I genitori della ragazza e lei stessa si sono costituiti parte offesa chiedendo un risarcimento di 200mila euro per la giovane e 50mila per i genitori. Il giudice ha invece stabilito una provvisionale di 50mila per la ragazza e di 20mila per i genitori. Davoli si trova ancora in carcere dal 18 luglio di quest’anno e complessivamente ha già scontato oltre un anno di reclusione.
I fatti
Responsabile provinciale di Gioventù studentesca “Don Giussani” di Reggio Emilia, era stato arrestato il 28 agosto del 2023 a Caorle (Venezia) per violenza sessuale sulla ragazzina di 14 anni. Il gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, aveva firmato l’ordinanza cautelare in carcere in seguito alle indagini dei carabinieri di Rimini, coordinati dal sostituto procuratore, Davide Ercolani. A Rimini il 52enne e la ragazzina avrebbero avuto il loro primo rapporto sessuale completo, ma l’approccio iniziale era stato mesi prima a Reggio Emilia. Una sera d’inverno, l’uomo avrebbe dato un bacio all’adolescente iniziando così con la minore una relazione sentimentale e sessuale durata alcuni mesi, dal dicembre del 2022. Sono stati i genitori della giovane a capire che qualcosa non andava nella figlia, proprio al rientro dal ritiro spirituale di Rimini. La 14enne appariva ai loro occhi diversa, turbata tanto da spingere la mamma ad indagare. Poi dal cellulare della ragazzina era emersa la dura verità sotto forma di chat inequivocabili. Una ferita profonda per i genitori che avevano affidato con fiducia l’adolescente ad un uomo che ne aveva approfittato. Mamma e padre si erano quindi presentati dai carabinieri di Reggio Emilia per raccontare quello che avevano scoperto. Durante il ritiro spirituale, l’educatore, approfittando di un momento di debolezza della ragazzina in lacrime per una incomprensione con un coetaneo e con i genitori, l’avrebbe spinta ad avere un rapporto completo. Sesso che sarebbe stato consumato anche in altre circostanze a Reggio Emilia dopo gli incontri del gruppo di preghiera o dopo la scuola. Affrontato direttamente dai genitori della 14enne, avrebbe detto loro di essere innamorato. Anche la ragazza sentita in incidente probatorio aveva detto di amare l’educatore e nelle decine di testimonianze di altri ragazzi mai l’uomo avrebbe avuto comportamenti simili con altre ragazze.