Rimini. A 84 anni si tuffa in mare ogni settimana: “Ogni inverno a gennaio misuro la temperatura” VIDEO

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Per lui non esiste freddo. Non esiste stagione per fare il bagno in mare. Per lui non esiste pioggia, neve o temperatura proibitiva per raggiungere il molo di levante, proprio a ridosso del Rockisland, salire su uno scoglio e tuffarsi nelle acque dell’Adriatico. «E più il termometro si avvicina allo zero termico, più il mio corpo si rigenera e acquisisce forza». Ma, attenzione, non stiamo parlando di un atleta, di un campione del nuoto di fondo in acqua aperta. Stiamo raccontando la storia di Piergiorgio Cappelli, un impiegato in pensione riminese di 84 anni, che, dal 1990 ad oggi, con regolarità quasi settimanale, rinnova il suo “rito”. «Non immaginate quanto mi faccia bene immergermi in mare per una bella nuotata, anche breve: appena finito è come se sentissi una scossa, come se fossi investito da un’ondata di energia». Una passione la sua, che si lega, a filo doppio, all’amore per il mare e per l’ambiente. Al punto che ogni 25 gennaio, ininterrottamente dal 1990, porta con sé un accappatoio e un termometro. «Mi serve per rilevare la temperatura dell’acqua in superficie, che, se dal 1991 al 2015 si era attestata su una media di 4-5 gradi centigradi, dal 2015 al 2025 ha raggiunto i 7 gradi. Con una punta massima di 10 gradi, mai toccata in questi 34 anni, misurata il 27 gennaio scorso».

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Passione, ma anche suggerimenti scientifici che potrebbero servire per monitorare l’andamento del surriscaldamento del mare Adriatico in questi decenni di cambiamento climatico.

Il clima in un’agenda

«Ho un’agenda dove conservo tutto: dalla data della rilevazione, quasi sempre dal 20 al 27 gennaio di ogni anno intorno alle 11, alla temperatura misurata - precisa Cappelli -. Negli ultimi dieci anni la temperatura è cresciuta di 3-4 gradi, con un’escursione termica di +6° rispetto al 1991. Non meravigliamoci, quindi, quando nel nostro mare vediamo comparire nuove specie di pesci».

Lo sport come hobby

Una storia curiosa quella di Cappelli, sposato con l’83enne Gabriella e padre di tre figlie («una purtroppo ci ha lasciati un anno e mezzo fa»), che da giovane, per hobby, si è cimentato in vari sport di fatica come, ad esempio, il triathlon (che si articola su tre discipline: nuoto, ciclismo, corsa) «che mi ha spinto ad alzare sempre di più l’asticella degli allenamenti in mare: prima da aprile a settembre, poi tutto l’anno, compresi i mesi più freddi come dicembre e gennaio». Abitudine che qualche volta ha creato curiosità e preoccupazione negli altri. «Come quel giorno, una quindicina di anni fa - racconta, divertito, Cappelli - che vidi sopraggiungere velocemente un gommone dei vigili del fuoco: l’imbarcazione si avvicinò e un pompiere, stupito, mi chiese: “tutto bene?”. Erano stati allertati da qualcuno per un uomo in mare. O quell’altra volta che un’imbarcazione della Guardia di Finanza si fermò nei pressi della palata e un finanziere volle vedere cosa ci fosse sott’acqua: pensava fossi uno spacciatore. Scoppiammo tutti a ridere quando tirai su il termometro».

Passione di famiglia

Un amore per la natura ereditato dal padre, quello dell’84enne “uomo atermico” riminese. «Io e la mia famiglia vivevamo in campagna, proprio dove adesso c’è il palacongressi: quando ero piccolino lì c’erano solo terreni e qualche casa isolata. Babbo Attilio aveva la passione per la meteorologia e qualche volta indovinava il cambiamento del tempo: ci parlava spesso del nevone del 1929 che lui aveva previsto. E ricordo ancora, come fosse ieri, che i vicini, quando la mattina passavano da via della Fiera per andare in centro, gli chiedevano: “Attilio dobbiamo portare l’ombrello oggi?”». Da padre in figlio, da nonno a nipote. «E’ proprio il caso di dire che se babbo mi ha trasmesso l’amore per l’ambiente, io a mio nipote Andrea ho trasmesso l’amore per i tuffi invernali. Lui vive in Trentino e pratica lo scialpinismo, ma quando viene a Rimini, che sia estate o che sia inverno, mi chiede sempre: “nonno pronto per il tuffo dalla palata? Andiamo dai!”».

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