Ravenna, Cren estivi: “Più posti? Non c’è abbastanza personale”

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Si torna a parlare di Crem e Cren in consiglio comunale con il Pd e la lista De Pascale sindaco che chiedono lumi sui numeri e sulla possibilità di aumentare il numero di posti. Temi su quali risponde l’assessora all’infanzia Livia Molducci che fotografa lo stato attuale del servizio con le famiglie escluse dai servizi e la possibilità non colta finora di concentrare i turni in luglio per soddisfare tutti, lasciando scoperto il mese di agosto, fino alle difficoltà di aumentare i posti nei mesi estivi, in termini di personale e risorse. Dopo il minuto di silenzio in apertura di seduta chiesto dal presidente Massimo Cameliani, in memoria della morte di Satnam Singh, il lavoratore 31enne indiano rimasto incastrato nel macchinario avvolgi-plastica che gli ha amputato l’arto destro e morto nei campi di Latina dissanguato, senza ricevere i necessari soccorsi, i consiglieri Donati e Buonocore hanno avanzato l’idea di produrre un documento per chiedere maggiori controlli sui lavoratori stagionali dell’agricoltura e del turismo.

A seguire i consiglieri Luca Cortesi e Stefania Beccari del Pd e Davide Buonocore della civica De Pascale sindaco hanno illustrato due question time sui servizi estivi rivolti ai bambini 0 -3 anni e 3 – 6 anni necessari al supporto delle famiglie, specie quelle dove i genitori sono coinvolti in lavori stagionali. «I turni disponibili quindicinali sono 820 su 8 Cren spiega l’assessora Molducci – e 850 su 7 Crem. La domanda si mantiene superiore all’offerta, tanto che 56 famiglie sono fuori dai Cren e 132 per la fascia 3 – 6. Esiste un sistema integrato pubblico e privato e con la piattaforma Oasi 31 è possibile reperire privati accreditati con la possibilità di accedere a bonus. Per gli 0 -3 mesi ci sono 9 nidi privati e 7 sezioni primavera Fism e 32 Crem privati su 68 totali». L’accreditamento sulla piattaforma permette di accedere a un contributo economico come rimborso della retta versata fino a un massimo di 100 a settimana replicata per tre settimane a fronte di un Isee pari o inferiore a 24mila euro.

E sul tema degli investimenti Molducci è chiara: «Se si vuole coprire tutte le domande come avveniva prima del Covid, si devono aumentare le risorse ma dalle cooperative fanno sapere che non c’è personale. Oppure concentrare tutto il servizio in luglio e non agosto. Ma le nostre famiglie fanno domanda su due mesi, un tentativo potrebbe essere fare domanda su 3 e non su 4». Ma il tema che ha innescato un una petizione online da parte delle famiglie e sul quale i consiglieri Cortesi e Buonocore chiedono un confronto con i genitori è complesso. «Altri comuni hanno scelto di concentrare i turni in luglio, per l’alta presenza di stagionali non abbiamo intrapreso questa strada, sappiamo che ci saranno rinunce e molte richieste verranno riassorbite. Per gli 0 – 3 anni vale il bonus nido regionale di 11 mesi anche per una mensilità estiva». Nell’anno 2025 – 26 aprirà il nido di via Canalazzo, nel 2026 – 27 quelli di via Pavirani e di via della Fontana, a Lido Adriano si aspetta l’esito della candidatura ai fondi Pnrr.

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