Rimini. Rapina al fratello del sindaco, condannato 26enne

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E’ stato condannato a 3 anni e 8 mesi di reclusione oltre ad una multa da 800 euro, il rapinatore che un anno fa, esattamente il 26 gennaio del 2024, aggredì e rapinò in un sottopasso pedonale il fratello del sindaco di Rimini. L’uomo, un 26enne originario del Mali, è stato condannato dal giudice Raffaele Deflorio al termine di un processo con rito abbreviato. Si tratta dello stesso uomo che il 15 maggio scorso si era già preso un’altra condanna, sempre in abbreviato, ad un anno e 9 mesi, per il furto con strappo di una banconota da 50 euro ai danni di un turista, davanti ad un distributore di sigarette. La rapina del 26 gennaio era invece avvenuta in un sottopasso di Miramare dove Karim, fratello del sindaco Jamil Sadegholvaad, era stato prima spintonato a terra e poi rapinato di 50 euro. Il presunto rapinatore era stato arrestato un mese dopo, il 29 febbraio dai carabinieri di Rimini, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip, Vinicio Cantarini, ma il maliano durante l’interrogatorio di garanzia in carcere aveva negato tutte le accuse. Il 26enne, che all’epoca era appena arrivato in Italia e risultava domiciliato presso una cooperativa, aveva “agganciato” il fratello del sindaco mentre viaggiava sul metromare. Lo aveva visto e dopo averlo tenuto d’occhio per un po’, quando aveva preso posto nel bus, l’aveva avvicinato e gli si era seduto di fianco, facendo un tratto di strada insieme sullo stesso mezzo fino a Miramare. Dal metromare, i due erano scesi alla stessa fermata ed entrambi si erano diretti a piedi verso il sottopasso per attraversare i binari e recarsi verso il lato mare della città. Il rapinatore seguendo la vittima designata nel sottopasso di via Madrid, dopo aver atteso di essere nel tratto più scuro e lontano dalla strada, era entrato in azione aggredendo alle spalle il fratello del sindaco, spingendolo a terra. Dopo una breve colluttazione gli aveva portato via il denaro. Addirittura, come è stato ricostruito in aula, il rapinatore lo aveva afferrato per i pantaloni all’altezza delle caviglia, al fine di scuotergli le tasche e far cadere a terra il portafogli. Infine in base alla ricostruzione degli investigatori del Nor dei carabinieri di Rimini, la vittima tumefatta era stata soccorsa da un passante che aveva poi chiamato il 112. Le indagini erano scattate dopo la denuncia ai carabinieri.

Ad incastrare il maliano erano stati i video di sorveglianza del metromare. Il giovane difeso dall’avvocato Massimo Campana si trova ancora detenuto in carcere da febbraio dell’anno scorso. Il legale ha però fatto richiesta di scarcerazione con un’attenuazione della misura nel divieto di dimora a Rimini. Arrivato in Italia con lo status di rifugiato, il cittadino maliano sfuggito alla guerra nel suo Paese di origine, era stato ospitato da una cooperativa di migranti, ma attualmente, nonostante la presenza in Italia di parenti, sarebbe senza fissa dimora.

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