Pnrr, Emilia-Romagna prima Regione per stato di avanzamento delle opere pubbliche
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BOLOGNA. L’Emilia-Romagna è ad oggi «la prima Regione italiana per lo stato di avanzamento delle opere pubbliche a titolarità delle Regioni finanziate dal Pnrr, con il 92,7% dei progetti in fase esecutiva». A dirlo, grazie a un recente rapporto Svimez, è l’assessore al Bilancio emiliano-romagnolo, Davide Baruffi, che ha fatto il punto questo pomeriggio in commissione Politiche economiche della Regione sulla gestione dei fondi europei e Pnrr. Entro aprile, spiega Baruffi, saranno pubblicati 47 nuovi bandi per un totale di 525 milioni di euro stanziati, a cui si aggiungono sette bandi dei programmi di cooperazione territoriale europea, per altri 172 milioni di euro a disposizione di imprese e cittadini.
«Rileviamo una positiva gestione dei progetti finanziati dal Pnrr- afferma l’assessore- in una fase in cui siamo molto preoccupati per la finanza pubblica e per le prospettive dell’economia, la programmazione dei fondi europei è un pilastro strategico fondamentale per garantire investimenti, innovazione e servizi agli emiliani-romagnoli. Per questo siamo in prima fila come Regione nel confronto relativo allo sviluppo della nuova politica di coesione per difendere risorse e programmi fondamentali per il futuro dell’Emilia-Romagna”. Per quanto riguarda il programma Fesr, riporta l’Assemblea legislativa dai lavori della commissione, sono state avviate tutte le azioni previste, con 3.982 progetti selezionati e 1.600 conclusi, per poco meno di 1,2 miliardi di euro investiti nel complesso.
«Per indirizzare gli investimenti su settori strategici- spiega Baruffi- la Regione Emilia-Romagna ha scelto di aderire alla piattaforma europea Step, con 61,5 milioni di euro che finanzieranno progetti di tecnologie digitali, pulite e biotech per i quali è prevista l’uscita del primo bando». Sul fronte FSE+ sono invece 2.780 i progetti selezionati e 1.132 quelli conclusi, per oltre 430 milioni di euro impegnati. Le misure attivate hanno coinvolto 110.000 persone, di cui il 53% donne. Per l’agricoltura sono 57 i bandi emanati nell’ambito del Piano di sviluppo rurale, con uno stanziamento di 466 milioni di euro. Altri sette bandi, per 180 milioni, sono invece relativi al Fondo per sviluppo e coesione dedicati a sport, rigenerazione urbana, viabilità, università, programmi territoriali e Comuni fragili. Per Luca Quintavalla, presidente della commissione Politiche economiche, questi dati «confermano l’importanza della scelta dell’Emilia-Romagna di co-finanziare i fondi europei, una tradizione che vediamo essere confermata anche in questi tempi difficili». I fondi europei, aggiunge il consigliere dem Fabrizio Castellari, «si dimostrano come punto fermo sia politico sia delle risorse, come confermato anche dal bilancio regionale 2025 che andremo presto a discutere». Per l’esponente Pd Francesca Lucchi (Pd), si tratta di «risorse che sono state in grado di risolvere problemi sul nostro territorio e a sostenerne lo sviluppo e la coesione sociale».