Rimini. Picchia e violenta la sposa bambina, 44enne a giudizio per maltrattamenti
Una sposa bambina trattata come schiava, abusata, picchiata, chiusa a chiave in casa che solo dopo l’ennesima aggressione ha denunciato il marito, dopo essere riuscita a recarsi in ospedale per le ferite conseguenti un pugno sferratole in viso. Ora il 44enne del Bangladesh, arrestato per maltrattamenti e lesioni a dicembre scorso, in applicazione del codice rosso, dovrà comparire davanti al tribunale il 25 febbraio, prima udienza fissata dal gip Raffaella Ceccarelli che ha accolto la richiesta di giudizio immediato del sostituto procuratore Luca Bertuzzi.
I maltrattamenti alla moglie, connazionale 19enne, con la quale ha una figlia di 3 anni, andavano avanti da mesi: “se fossimo in Bangladesh ti avrei ammazzata” le ripeteva spesso. Offese quotidiane, aggressioni fisiche sfociate in episodi di estrema violenza, come quando nell’estate dello scorso anno, rimproverato perchè stava facendo una videochiamata con un’altra donna, le aveva bloccato la mano nel finestrino dell’auto, trascinandola per metri dopo essere partito di scatto. Secondo l’accusa lo scopo dell’uomo era costringerla a tornare in Bangladesh per permettere alla sua terza moglie di raggiungere l’Italia. Ad ottobre scorso gli episodi che hanno poi portato all’arresto del 44enne: un tentativo di strangolamento, seguito da colpi sulla pancia all’altezza della cicatrice del taglio cesareo e qualche giorno dopo un pugno in faccia con la mano con la quale teneva il cellulare. In quell’occasione l’uomo aveva tolto alla moglie il suo telefono e l’aveva chiusa a chiave dentro casa per non permetterle di chiedere aiuto: solo dopo due ore la giovane era riuscita ad uscire e a recarsi in ospedale. Ma in altre occasioni la 19enne aveva avuto lesioni che non aveva fatto refertare in pronto soccorso, sempre dopo liti per futili motivi: mani al collo, capelli tirati con violenza e schiaffi e pugni sul viso e sulle braccia con la minaccia di toglierle i documenti d’identità tanto che la giovane moglie li aveva dati a un’amica affinchè li custodisse. Pretendeva poi di consumare rapporti sessuali a suo piacimento, inducendo la moglie a sottomettersi ai suoi desideri sessuali solo per timore di subire la sua incontrollabile violenza. Il 44enne è attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.