Omicidio Pierina Paganelli. Valeria, fiducia incrollabile in Louis: «Mio marito sta pagando per tutti»

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«Sono convinta della sua innocenza, lo ribadisco. Io, la mia e la sua famiglia siamo al suo fianco». Valeria Bartolucci è sostenuta da una certezza granitica: suo marito Louis, arrestato dalla polizia di Stato per l’omicidio di Pierina Paganelli, è innocente.

Lo ha affermato al Corriere Romagna e lo ha ribadito anche ai microfoni de l’Estate in diretta, sostenendo ancora una volta che qualcuno ha “tirato in mezzo” suo marito. «Non è giusto, lui non ha fatto nulla, non deve stare in carcere. Sta pagando lui per tutti». La donna, visibilmente stanca per via della difficile situazione che si trova a dover affrontare, ripete ancora una volta quella che per lei è una certezza: «Alle 22.11 lui era in casa con me e questo io lo so». E l’infermiera non avrebbe vacillato nemmeno quando, martedì mattina, è stata svegliata dal distintivo della polizia allo spioncino del portone. «Ci siamo abbracciati e l’ho salutato dicendogli “Tin bota”». E «resisti, tieni duro» sono le parole che ora indirizza al marito dietro le sbarre dei Casetti, senza trascurare di rinnovare quelli che sono i suoi sentimenti per lui: «Ti amo».

L’allontanamento

Le ore successive all’arresto di Dassilva, però, sono state dure anche per l’ex amante, Manuela Bianchi. La donna, infatti, come afferma il consulente legale Davide Barzan, «è molto dispiaciuta. D’altronde provava un sentimento molto forte per lui». Tanto legata che alla scoperta che Louis Dassilva aveva avuto un figlio in Senegal solo due anni or sono (fatto di cui la moglie Valeria era al corrente), sarebbe «scoppiata in lacrime durante il colloquio in questura». Quel sentimento, del resto, era stato scoperto, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, anche dalla suocera Pierina, che sarebbe stata pronta ad allontanare Manuela dalla casa in via Del ciclamino. O meglio, come conseguenza del giudizio a cui sarebbe stata sottoposta dagli anziani dei Testimoni di Geova all’indomani del delitto, poteva discenderne la sua disassociazione. Conseguenza diretta: il taglio dei rapporti con familiari ed amici e quindi l’allontanamento da casa. Eventualità che preoccupava molto la Bianchi, tanto da confidarlo nella chat con Louis la sera del delitto.

Ma dell’innocenza del senegalese si fa bandiera anche la criminologa Roberta Bruzzone, nel suo pool difensivo insieme all’avvocato Riario Fabbri. «Leggendo l’ordinanza non mi sono convinta della sua colpevolezza, sennò avrei lasciato l’incarico», dice a L’estate in diretta. «Possiamo dimostrare - continua - che quell’ombra (quella ripresa dalle telecamere della farmacia, ndr) difficilmente può essere usata a fini identificativi». Altre frasi (tra cui quella più “incriminante” «tra di noi non cambia nulla» alla domanda di Manuela se c’entrassero qualcosa col delitto), Bruzzone rileva come si prestino «a larghe interpretazioni».

In memoria di Pierina

Attualmente al Palacongressi si sta svolgendo il Congresso dei testimoni di Geova, un richiamo spirituale che ha riunito almeno 15mila persone. «Il dolore per la perdita della nostra Pierina è forte - fanno sapere dalla comunità -. Attendiamo di conoscere la verità su questo terribile avvenimento». In merito invece alla condotta della nuora (negli scorsi mesi volontariamente allontanatasi dalla congregazione), che per i Testimoni è caratterizzata da un particolare disvalore morale, commentano con un lapidario: «Queste cose possono succedere ovunque».

La precisazione dei Testimoni di Geova

Dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova riceviamo e pubblichiamo:

Contrariamente a quanto affermato nell’articolo, una persona che non è più Testimone di Geova non viene abbandonata né tantomeno allontanata dai suoi cari o dalla sua casa. Anzi, è vero il contrario. Come si legge chiaramente nel sito ufficiale dei Testimoni di Geova, con i parenti conviventi “i legami di sangue rimangono invariati. Il legame coniugale e le normali relazioni familiari e affettive continuano”. La persona è invitata a partecipare alle nostre riunioni religiose, a unirsi ai canti con gli altri fedeli durante le riunioni, a utilizzare le pubblicazioni religiose e a incontrare gli anziani per ricevere assistenza pastorale. Se la persona si pente, può tornare a far parte dei Testimoni di Geova. Ulteriori informazioni su questo argomento sono disponibili sul sito jw.org.

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