Rimini. Non l’hanno aiutata ma violentata, i test del dna incastrano due stagionali

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Il test del Dna incastrerebbe i due stagionali accusati di violenza sessuale su una turista svizzera. Era stato un caso controverso, non facile da dimostrare e con diversi punti oscuri quello accaduto la scorsa estate in Riviera. I due presunti autori erano stati indagati ed arrestati cinque giorni dopo i fatti. I carabinieri di Riccione, coordinati dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci, li avevano intercettati e alcune conversazioni erano state ritenute di valore probante.

A finire nei guai e sottoposti a fermo di reato, due lavoratori stagionali, un pizzaiolo di 59 anni di origine egiziana e un cameriere di 48 della provincia di Frosinone. I carabinieri al termine di una serie di verifiche condotte anche con l’ausilio di testimonianze e intercettazioni, appunto, avevano fermato i due stagionali detenuti per 48 ore nel carcere dei “Casetti” di Rimini. Difesi dagli avvocati Alessandro Coppa e Maria Rivieccio i due erano stati rimessi in libertà dopo l’interrogatorio di garanzia del gip Raffaella Ceccarelli.

I difensori al giudice avevano evidenziato che i due - in base alla tesi dei carabinieri - avrebbero avuto solo 5 minuti per usare violenza sessuale su una donna che, con l’intenzione di soccorrere, avevano portato in camera sotto la doccia per farla riprendere dall’uso di alcol e droga. Secondo il giudice per le indagini preliminari, Raffaella Ceccarelli, che non aveva convalidato il fermo mettendoli in libertà, i due stagionali avevano peccato di generosità cadendo in un comportamento sospetto. Per il gip si era “trattato di un modo incosciente di aiutare qualcuno privo di sensi”. Ora con gli esiti dei test clinici che avrebbero evidenziato il Dna di entrambi gli uomini nelle parti intime della turista, la Procura si sta accingendo a chiudere le indagini il che potrebbe portare ad una richiesta di rinvio a giudizio per i due stagionali. Con un eventuale processo si potrà chiarire cosa accadde nel pomeriggio del 15 luglio scorso, quando il pizzaiolo e il cameriere avrebbero soccorso la turista svizzera mentre in stato confusionale si trovava in strada, stesa a terra su un marciapiede.

La giovane sarebbe quindi stata condotta dai due in una camera d’hotel, spogliata e messa nuda sotto la doccia. Secondo le ipotesi dei carabinieri i due uomini prima di chiamare il 118 avrebbero abusato sessualmente della ragazza. La giovane in vacanza in Riviera con il fidanzato, non avrebbe ricordato l’accaduto perché sotto l’effetto di droga, farmaci e alcol. In Pronto soccorso era stata sottoposta ai test clinici richiesti in simili circostanze.

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