Rimini. Minaccia di darle fuoco e sfregiarla, 21enne allontanato dalla ex 18enne

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  • 21 febbraio 2025

Sembrava una relazione tra ragazzini, lei quasi 18enne e lui appena 21enne, ma il flirt finirà in tribunale a causa di una denuncia di stalking, lesioni e minacce a carico del ragazzo. Per il 21enne infatti, difeso dall’avvocato Matteo Paruscio, è scattato il divieto di avvicinamento alle parte offesa come stabilito dal gip Vinicio Cantarini con ordinanza di misura cautelare. L’indagine per stalking è scattata quando la ragazza si è rivolta ai carabinieri di Riccione che, coordinati dal sostituto procuratore Davide Ercolani, hanno raccolto testimonianze e prove nei confronti del 21enne. Secondo le ipotesi di reato il ragazzo era diventato possessivo e manesco. Le metteva le mani al collo e la spingeva a terra e quando lei tentava di rialzarsi lui le urlava che non le aveva dato il permesso di farlo. Comportamenti di una gravità palese anche e proprio in virtù della giovane età dei protagonisti della vicenda. Episodi via via più gravi, come quello in cui lui aveva messo a rischio la vita della ragazzina spingendola contro un furgone mentre andava in motorino per farla cadere. La loro relazione era iniziata quando la ragazza era minorenne ed è finita poco prima che lei compisse 18 anni per le continue minacce e vessazioni. Il ragazzo era arrivato a filmare un atto sessuale con la giovane e inviarlo alla madre e ad un amico. Il 21enne si presentava a scuola per chiedere informazioni sulla ragazzina e sulla sua effettiva presenza in classe e quando aveva capito che lei non voleva più saperne aveva iniziato a minacciare tutta la famiglia. “Vediamo se conduci bene il calore”, le aveva scritto una volta facendo riferimento alla volontà di darle fuoco. Aveva poi minacciato il padre della ragazzina dicendo che avrebbe fatto male alla figlia al punto che “non l’avrebbe più riconosciuta”. Nelle parole del ragazzo, inviate a tutta la famiglia oltre che alla diciottenne, una rabbia incontrollabile, un senso di rivalsa e di angoscia. Ma soprattutto di disprezzo delle istituzioni. Quando il ventunenne aveva capito di essere indagato e della volontà della ragazza di rivolgersi ai carabinieri, aveva più volte scritto di non aver paura della prigione, che in carcere lui se la sarebbe cavata, ma per la sua ex fidanzatina la vita sarebbe finita. Parole ma anche azioni che hanno finito per cambiare le abitudini di vita della giovane, impaurita anche di andare a scuola da sola, di uscire con le amiche o di farsi una passeggiata al parco. Tra le testimonianze raccolte dei carabinieri vi sono infatti anche quelle del conducente del furgone contro cui la ragazza era stata spinta col motorino e di un uomo. In particolare quest’ultimo, un pomeriggio al parco dove la coppia si ritrovava, avrebbe visto la ragazzina urlare e scappare nel tentativo di sottrarsi all’aggressione del ventunenne.

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