L’eredità di Giovanni Bissoni a difesa della sanità pubblica, in un convegno a Cesenatico ad un anno dalla morte

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Ad un anno dalla scomparsa di Giovanni Bissoni, compianto assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, più volte consulente di diversi ministri della Repubblica e, prima ancora stimato sindaco di Cesenatico l’associazione intitolata a lui lo ha ricordato nella sala convegni del Museo della marineria, dove raramente si era visto una presenza e una partecipazione attiva di così tante persone. Coinvolte anche nel tracciare, chi un profilo, chi un ricordo, chi ancora un motivo e una testimonianza sull’uomo e amministratore pubblico, che aveva sempre messo quale faro illuminante il diritto alla salute, la difesa e lo sviluppo nell’innovazione, in ambito culturale e politico, del Servizio Sanitario pubblico nazionale universalistico.

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«È da tempo che la sanità pubblica, patrimonio indispensabile per un Paese civile, non ottiene la giusta attenzione. Oggi il vero pericolo è la privatizzazione e la perdita del Servizio Sanitario Nazionale», parole le sue, tanto più odierne e quanto mai d’attualità. L’associazione costituitasi in sua memoria, iniziata da un gruppo di amici e collaboratori, subito dopo la sua morte, intende proseguirei l’impegno.

Venerdì a portare la loro testimonianza sull’uomo privato e pubblico Bissoni sono stati in tanti amici, collaboratori, medici, dirigenti sanitari. Tra presenti i sindaci di Cesenatico, Matteo Gozzoli, di Ravenna Michele De Pascale, di Cesena, Enzo Lattuca e ancora tra i componenti consiglio d’amministrazione dell’associazione Bissoni: Chiara Gibertoni, direttore generale del policlinico del S. Orsola di Bologna, Tiziano Caradori, dg dell’Ausl Romagna, Carlo Lusenti direttore dell’Urologia dell’ospedale Bufalini di Cesena, Luciano Natali ex sindaco di Cesenatico, Alessandra De Palma vicepresidente dell’associazione, direttrice di Medicina Legale del S. Orsola, Vasco Errani ex presidente della Regione.

«L’esperienza di vita e di governo della cosa pubblica di Giovanni Bissoni sia il riferimento per costruire il futuro della sanità pubblica - ha detto Vasco Errani - Con quella capacità umana, organizzativa e di innovazione che aveva. Con una visione che sapeva guardare avanti per il bene comune. Bissoni aveva un carisma riconosciuto e apprezzato nell’organizzare e sostenere il sistema della sanità pubblica, universalistica e per tutti. In tutto ciò che faceva ed anche in termini di innovazione».

«Oggi siamo di fronte a una grandissima crisi del Sistema sanitario pubblico, sia in termini condizioni generali di accesso, come anche per quanto riguarda il finanziamento del Fondo sanitario nazionale. Ci sono poi le condizioni penalizzanti per il personale che lavora nel servizio pubblico, che si aggiungono a quelle economiche loro riconosciute, non certo adeguate e inferiori rispetto a quanto viene garanti negli altri principali paese europei». «Talvolta l’impegno nel garantire il funzionamento del Sistema sanitario pubblico oggi è più di maniera che di sostanza. Con le scelte di politica sanitaria che finiscono per essere carenti o inadeguate - motiva Errani - Aspettiamo di vedere quella che sarà la Legge Bilancio, per valutare se il tutto non si riduca a solo fumus».

L’associazione Giovanni Bissoni in questo come intende ritagliarsi un ruolo, un profilo per poter essere da stimolo? «L’impegno della nostra associazione si tradurrà in e con iniziative tematiche, avendo a supporto un suo Comitato scientifico. Con iniziative anche e soprattutto indirizzate alla comunità, all’impegno sul territorio per proporre idee e contenuti e continuare tra la gente discussioni serie e non di facciata».

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