Imola, il vicepremier Antonio Tajani: «Senna e Ratzenberger esempi positivi, lo sport è strumento di pace» VIDEOGALLERY

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  • 01 maggio 2024

A Imola oggi è arrivato, per la seconda volta nel giro di pochi mesi, anche il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani. Rispondendo alle domande dei giornalisti ha ricordato la forza dei romagnoli e la loro capacità di reagire all’alluvione che esattamente un anno fa impose anche di cancellare il Gran premio di Formula uno a Imola. Proprio dal suo dicastero, in occasione della cerimonia per i 30 anni dalla morte di Senna e Ratzenberger, era partito l'invito per i suoi colleghi del Brasile Mauro Vieira, che ha incontrato personalmente per un colloquio nelle sale dell'autodromo, e dell'Austria Alexander Schallenberg. Il vicepremier ha ringraziato le famiglie dei piloti morti a Imola 30 anni fa, Bruno Senna e i genitori di Roland Ratzenberger: «Due atleti veri e due esempi positivi soprattutto per i giovani, e le tante persone presenti qui lo testimoniano ancora oggi». «Ayrton Senna, quel pomeriggio di trent'anni fa, era convinto di vincere qui a Imola -ha continuato il vicepremier dal palco delle autorità -. Nella sua macchina venne trovata la bandiera austriaca: voleva dedicare la sua vittoria a Ronald, il suo collega che era morto il giorno prima. Questa è la dimostrazione di quanto lo sport possa unire e debba unire. Un messaggio di fratellanza, di amicizia. Anche si sana competizione, ma da svolgersi sempre con lealtà. E Ayrton, che era un giovane campione venuto dal Brasile viveva di valori, non era soltanto un grande atleta capace di vincere Gran Premi. In questo mondo dove ci sono guerre anche alle nostre frontiere, c'è bisogno di donne e uomini che siano d'esempio. Portatori di pace, portatori di valori positivi. Così come lo era Ayrton. Ma anche Roland era un ragazzo che aveva faticato a raggiungere la Formula Uno. Ma con grande determinazione, con grande impegno era riuscito a realizzare il sogno della sua vita, che si è infranto purtroppo qui 30 anni fa. C'è bisogno di pace e io credo molto nella diplomazia di pace di cui è capace lo sport» ha concluso il ministro che poi, durante il tragitto fino alla curva Tosa dove è andato a rendere omaggio al pilota austriaco si è intrattenuto anche con alcuni tifosi che proprio sulla pace lo hanno interpellato.

Ad accogliere Tajani e tutti gli ospiti sul palco delle autorità, dopo il minuto di silenzio alle 14.17, ora dell’incidente di Senna il primo maggio 1994, c’era il sindaco Marco Panieri. Emozionato, per la platea importante di ospiti istituzionali, tre ministri degli esteri Italia, Brasile e Austria, la ministra dell’università Bernini e segretario di Stato di San Marino Lonfernini, oltre al Ceo della Formula uno Stefano Domenicali, al nipote di Senna Bruno e ai genitori di Ratzenberger. Il sindaco di Imola nel maggio del 1994 aveva 4 anni appena, oggi ha accolto oggi istituzioni e la marea di pubblico da ospite attento a ogni dettaglio, un antipasto dell’impegno massimo per l’arrivo del Circus di qui a due settimane. «Quattro nazioni che si incontrano, gente da tutto il mondo per Ayrton e Roland, lo sport è un ponte di pace, in questo momento ce n’è tanto bisogno, dialogo, fratellanza fra i popoli. In un mondo sempre più contrassegnato dai conflitti e tensioni, l’essere qui oggi è una forte testimonianza per un mondo di pace verso il quale vogliamo camminare insieme» ha detto Panieri. foto MMPH

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