Emilia-Romagna, per risolvere il problema casa la Regione pensa a foresterie per i lavoratori

BOLOGNA. Un piano casa-foresterie regionale con risorse, norme urbanistiche e, nel rispetto della proprietà privata, interventi per ridurre il numero di appartamenti sfitte favorendone la messa sul mercato. Ad annunciarlo è stato il vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla intervenuto nel corso della commissione Giovani e scuola presieduta da Maria Costi.
«Abbiamo tre progetti che formare lavoratori stranieri nei paesi d’origine e dare loro la possibilità di inserirsi nelle aziende emiliano romagnole, ma -spiega Colla- il vero problema è la casa: per questo la Regione sta valutando una legge regionale per affrontarlo, penso anche a modelli come le foresterie. E’ certo che a livello nazionale serve un fondo casa strutturale, non basta fare interventi “mordi e fuggi” come si è fatto negli ultimi decenni».
«I progetti di formazione al lavoro a cui si riferisce il vicepresidente Colla», spiega una nota della Regione, «sono i seguenti: il primo, fatto in collaborazione con le Regioni Veneto e Lombardia, prevede la formazione di lavoratori in Marocco per poi dare loro la possibilità di lavorare in aziende emiliano-romagnole alla ricerca di personale; il secondo, realizzato insieme alla sede de Il Cairo dei Salesiani e associazioni d’impresa prevede anche in questo caso attività per i giovani lavoratori; il terzo è fatto insieme al movimento cooperativo sul tema dei servizi».
«Formazione lavoro, avviamento al lavoro e intervento sulle scuole sono al centro dell’attività della Regione», prosegue la nota: «un mosaico che prevede, tra le altre cose, borse di studio, uso dei fondi europei con la programmazione 2027 del Fondo sociale europeo che al 31 dicembre 2024 ha già visto impiegate oltre il 40% delle risorse assegnate all’Emilia-Romagna, Fondazioni, dottorati e percorsi di orientamento lavorativo che in alcuni casi iniziano fin dalle medie».
«E’ molto importante favorire l’integrazione tra scuole, università e enti di formazione al lavoro», spiega la presidente Costi.
«L’intervento sulla casa è molto importante, serve anche un impegno nazionale sullo stesso tema e al contempo bisogna spiegare ai giovani l’importanza di sbocchi lavorativi di alcuni specifici settori come, ad esempio quello ceramico», sottolinea Anna Fornili (Pd). Sulla stessa linea Ludovica Carla Ferrari (Pd) che ricorda l’importanza di accompagnare scuola e famiglia nel percorso dell’orientamento lavorativo.
«Servono politiche per l’inclusione, a partire dai migranti», spiega Elena Carletti (Pd) che invita a combattere l’abbandono scolastico.
Per Elena Ugolini (Rete civica) l’Emilia-Romagna deve fare uno scatto in più nel settore della formazione post scuola dell’obbligo anche attraverso borse di studio per le scuole superiori, anche per quelle parificate.
Luca Quintavalla (Pd) invita a «investire sul capitale umano perché è la risorsa umana che oggi fa la differenza».