Emilia-Romagna, divieti Euro 5 diesel ed Euro 2 benzina da ottobre, nuovo appello per rimandare

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  • 19 febbraio 2025

BOLOGNA. «Sulle politiche ambientali sta cambiando il vento anche in Europa, la Regione Emilia-Romagna se ne faccia carico a partire dalla revisione del divieto di circolazione dei diesel euro 5.» Lo ha dichiarato Pietro Vignali, presidente del Gruppo Forza Italia nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, al termine della discussione in aula assembleare regionale dell’interpellanza che ha presentato come primo firmatario per chiedere di rivedere o comunque di rendere più flessibili le norme ambientali che hanno stabilito il divieto di circolazione dei veicoli euro 5 alimentati a diesel e euro 2 alimentati a benzina nella prossima stagione invernale (dal 1 ottobre 2025 al 31 marzo 2026).

«Questo divieto è una della folli norme ambientali che a fronte di benefici non bene quantificabili dal punto di vista dell’ambiente e della salute umana comportano enormi svantaggi dal punto di vista sociale ed economico – ha proseguito Vignali – Basta pensare a tutti coloro che non sono in condizione di cambiare auto e dovranno rimanere a piedi. Tra questi, oltre ad anziani e famiglie con bambini o altri carichi familiari che quasi mai non hanno alternative all’uso dell’auto privata, dobbiamo pensare che solo a Parma il 50 % dei veicoli di artigiani e commercianti che devono percorrere le strade all’interno dell’anello delle tangenziali in cui sono in vigore questi divieti, sono diesel euro 5. Al di là di una normativa quadro nazionale che discende da quella europea, ci vuole più flessibilità nella loro applicazione, in linea con l’indirizzo più attento alle problematiche sociali ed economiche che comincia a prevalere all’interno delle istituzioni europee. Sta infatti avanzando l’idea di una revisione del Green deal. Anche le Regioni del bacino padano ne devono prendere atto, a cominciare dalla Regione Emilia-Romagna che è stata la più solerte e pedissequa ad approvare questi divieti sulla spinta delle frange ambientaliste che compongono la maggioranza dell’Assemblea legislativa regionale. Le proibizioni dovrebbero essere l’ultimo passaggio di una politica efficace per fronteggiare l’inquinamento e dovrebbero essere proporzionate alle esigenze sociali ed economiche dei cittadini. Prima di essi si dovrebbero attivare politiche attive come gli incentivi al trasporto pubblico. In Emilia-Romagna, purtroppo, fino ad oggi non si è operato così».

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