Dopo aver riportato a Cesena la piccola Noemi, impegno su scala nazionale contro “i rapimenti familiari” per Filippo Zanella
È tra i pochi in Italia (e forse in Europa) che dopo anni è riuscito a recuperare e riportare in patria la sua figlia minorenne che era stata portata via (in Polonia) d’imperio dalla madre. Mentre la piccola Noemi Zanella si sta reintegrando velocemente alla sua vita cesenate alla quale per troppo tempo era stata sottratta, l’impegno di suo padre, Filippo Zanella, al fianco dei genitori che si sono visti rapire un figlio, non è finito con l’articolato rimpatrio dell’adorata Noemi.
Il cesenate infatti si sta mantenendo attivo per aiutare tutti quei genitori che continuano a vivere una situazione simile.
Manifestazione
Venerdì prossimo sarà tra i protagonisti a Roma (in qualità di vice presidente ed a fianco della presidente Rita Fadda) della manifestazione organizzata dalla Luvv: la lega uomini vittime di violenza. Dalle 9 alle 12 l’incontro sarà in via di San Nicola de’ Cesarini (largo di Torre Argentina): un vero e proprio raduno dei padri vittima di sottrazione nazionale e rapimenti internazionale dei figli. Filippo Zanella sarà tra le guide della manifestazione. «Il mio impegno che proseguirà nel tempo - dettaglia lo stesso Zanella - è dovuto anche al fatto che la Luvv è stata tra gli enti ad avermi maggiormente aiutato nel recupero di mia figlia. Hanno avuto un ruolo di battage continuo nella diffusione di richieste d’aiuto sui social network polacchi. Ed in generale la Luvv aiuta tantissisimi altri padri vittime di rapimento del proprio figlio». Lo scopo della manifestazione di Roma è proprio quello di mettere sotto i riflettori un fenomeno misconosciuto ma drammaticamente presente in Italia e non solo: «Serve tenere queste situazioni sotto i riflettori perché la media è di un figlio rapito al giorno - sottolinea Zanella - Il rapimento da parte di un genitore è solo la punta dell’iceberg delle problematiche. I padri sono in Italia penalizzati e discriminati nella loro genitorialità. Nelle separazioni, anche se la legge dovrebbe essere “uguale per tutti” nel 99% dei casi è alla madre che vanno gli assegni di mantenimento, la casa e l’affido dei figli. I casi di assegnazione ai padri sono davvero rari. Invece i figli hanno bisogno per crescere correttamente anche della vicinanza della figura paterna».
Uomini e violenze subite
Nel corso della manifestazione si parlerà anche di altri aspetti: «Si parlerà pure di violenza sugli uomini che è un altro fenomeno nascosto al grande pubblico. Sono tanti, troppi, gli uomini che ricevono violenze anche fisiche e che non hanno mai accesso alle tutele ed agli aiuti dei centri anti violenza che invece sono quasi univocamente per le donne. Gli uomini sono vittime anche di delitti ed omicidi; per non conteggiare quanti siano vittima di suicidi causati dalle situazioni che vivono nelle separazioni. Su tutti questi fenomeni c’è molta ignoranza. Ed invece servono degli interventi immediati sotto il profilo legislativo».
Bimbi rapiti e leggi
La drammatica esperienza vissuta per riportare in Romagna Noemi ha insegnato tanto a Filippo Zanella. Un’esperienza che ora può restituire agli altri: «I rapimenti di minori necessitano di interventi immediati. Perché i figli nella maggior parte dei casi vengono strappati dal loro contesto, costretti all’estero in balia del genitore-rapitore. Passano anni prima che si possano ritrovare equilibri di legge che li riconducano, nella migliore delle ipotesi, a casa. Se un bimbo di cinque anni lo porti via per tanto tempo gli togli almeno metà della vita a fianco di un genitore. Io resto disponibile per tutti quei padri che hanno subito un rapimento. Sto dando consigli procedurali ed aiuto logistico. Recentemente ho incontrato un padre francese che ha subito un rapimento come era stato quello di Noemi: in Polonia. Dove le leggi tollerano i rapimenti di minori da parte delle madri che trovano protezione a sufficienza per “scomparire nel nulla”. Ho di recente anche incontrato un padre italiano di origine etiope. A cui la madre ha sottratto i figli attivando (in maniera strumentale) un codice rosso che faceva passare il padre come una persona da cui i figli devono “star lontano”. Sono genitori disperati che non sanno cosa fare e come muoversi. Non è facile. Io sono riuscito a riportare a casa mia figlia perché avevo risorse economiche e possibilità di trasferirmi all’estero per cercare in autonomia. Non perché le forze di polizia italiane potessero far qualcosa per me o perché la polizia polacca mi abbia aiutato».
Noemi di nuovo in Romagna
«Ricordiamoci che nei rapimenti non sono i padri le uniche vittime. Lo sono i nonni, gli zii, le amiche e gli amici del minore sottratto. Un fenomeno che in Italia è più grave che in altre parti al mondo. Perché con le attuali leggi siamo bravissimi a restituire un figlio eventualmente sottratto e portato in Italia dall’estero, ma nulla imponiamo per far restituire un figlio che dall’Italia è stato rapito all’estero».
C’è tanto da fare, insomma, per Filippo Zanella. Mentre sua figlia sta tornando ad essere una cesenate al 100%: «Sta reimparando l’italiano alla velocità della luce. Ed è tornata a frequentare amici ed amiche, centri estivi, i suoi nonni...». Uno sprone a non abbandonare a se stessi tanti altri padri di tutta Italia.