Da Libera Forlì-Cesena un plauso dopo la sentenza del processo Radici
Dopo tre giorni di camera di consiglio, a Ravenna è stata emessa la sentenza del Processo Radici.
Le condanne raggiungono, in totale, quasi 90 anni di pena, le più pesanti quelle tra gli 11 e i 10 anni per Francesco e Rocco Patamia, ritenuti dall’accusa a disposizione della cosca di ‘ndrangheta dei Piromalli di Gioia Tauro.
«Al centro del processo che attraversa l’Emilia e la Romagna e in cui Libera Contro le Mafie si è costituita parte civile - - spiega Franco Ronconi, referente Libera per la Provincia di Forlì Cesena - c’era una presunta associazione criminale radicata nei territori dell’Emilia-Romagna, riconducibile alle famiglie di ‘ndrangheta dei Piromalli e dei Mancuso, con lo scopo di commettere delitti contro il patrimonio quali bancarotte, intestazioni fittizie, autoriciclaggio, estorsioni, ma anche delitti contro la persona come lesioni personali, caporalato, minacce, violenze private. I giudici hanno confermato la quasi totalità dell’impianto accusatorio e in molte delle posizioni hanno riconosciuto il metodo mafioso, tra reati economici e violenza.
A riprova, ancora una volta, di meccanismi di infiltrazione nell’economia legale sempre più diffusi e sviluppati sul territorio, a scapito di chi cerca di operare in maniera onesta, in questo caso tra Reggio Emilia, Cesenatico, Cervia, Bagnacavallo, Imola, Modena, Vignola e Reggio Emilia.
Ora, come sempre, attendiamo le motivazioni per capire a fondo il sistema portato avanti sul territorio mentre continuiamo a seguire il filone processuale che si sta celebrando nel Tribunale di Modena e in cui, anche in questo caso, siamo costituiti parte civile.
Ringraziamo le Istituzioni tutte per l’immenso lavoro che hanno svolto e che svolgono ogni giorno senza nessuna pausa, senza nessun tentennamento, senza dimenticare mai tutte le volontarie e i volontari di Libera (e non solo) che quotidianamente si adoperano per svolgere quella importante attività culturale di informazione e formazione (oltre 4000 studenti, persone, associazioni, partiti, scout nell’A.S. 2023/2024), necessaria per sconfiggere, tutti insieme, il crimine organizzato, le mafie, la corruzione».
Un grande esempio di cittadinanza attiva è arrivato dagli studenti e i docenti dell’Istituto Marconi di Forlì che, assieme ai volontari di Libera Forlì Cesena, sono andati ad alcune udienze del processo Radici.
«Conoscere per riconoscere e insieme si può fare tanto, come ci ricordava Paolo Borsellino: “La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. Insieme si può fare» chiosa Ronconi.