Rimini. Condannato a 4 anni l’usuraio dei vip, tassi d’interesse fino al 120 per cento

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Aveva clienti facoltosi, o almeno che così sembravano, tanto che nessuno avrebbe mai pensato potessero finire nelle mani di usurari. Avvocati, notai, amministratori di squadre di calcio romagnole e imprenditori del settore immobiliare di Riccione e Rimini che a partire dal 2008 sono ricorsi a prestiti ingenti al di fuori del sistema bancario. L’uomo di fiducia a cui rivolgersi per avere in tempi rapidi, senza burocrazia e con garanzie minime somme elevate di contati era un 83enne di Poggio Torriana finito a processo per usura.

L’83enne, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù è stato condannato a 4 anni di reclusione e 11 mila euro di multa. A processo c’era finito a conclusione di una lunga indagine della Guardia di Finanza, coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, che già dal 2016 aveva iniziato a raccogliere una serie di denunce nei suoi confronti. Una indagine lunga e minuziosa che aveva tenuto sotto stretto controllo i movimenti dell’usuraio che faceva girare i soldi, prima di darli in prestito sui conti correnti di altre due persone (assolte).

Tre le fasi dell’indagine nel 2016, 2017 e infine le ultime denunce arrivate nel 2018, che hanno portato alla denuncia e al processo nei confronti dell’83enne. Otto le parti offese identificate durante il processo istruito dal sostituto procuratore Bertuzzi. Tra queste un notaio di Rimini che si era rivolto all’usuraio per un prestito ingente di circa 300mila euro e che era stato costretto a restituire con un tasso di interesse del 120 per cento arrivando a versare 420mila euro dal 2008 al 2013.

Tra le vittime di usura anche l’amministratrice di una squadra di calcio che a fronte di un prestito di circa 100mila euro ne aveva dovuto restituire quasi 160mila; oppure il titolare di una società di compravendite immobiliari di Riccione che a fronte di un prestito da 80mila euro ne aveva dovuto rimborsare 120mila. Usurato anche un avvocato riminese che a fronte di un prestito da 150mila euro ne ha restituito più di 200mila.

Il processo che si è concluso questa settimana, dopo 4 anni di indagini e 4 tra istruttoria, ha raccolto le testimonianze delle otto persone offese, con una ricostruzione capillare dei passaggi di soldi e dei contratti che le vittime venivano chiamate a firmare a man mano che si procedeva all’estinzione del debito. Ma era stato il notaio il primo a denunciare tutto alla Guardia di finanza che aveva scoperto un giro di soldi intorno all’83enne di quasi 900mila euro, per le quali gli interessi richiesti ad ottenuti erano risultati superiori ai 650mila euro.

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