Alluvione in Romagna. E’ emergenza ma la politica scatena la bagarre. La Regione attacca Figliuolo. Fratelli d’Italia annuncia esposti in Procura

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  • 19 settembre 2024

Nel pieno dell’emergenza alluvione, con la situazione ancora tutta in divenire, si accende subito la polemica politica. La presidente ad interim della Regione attacca il commissario straordinario Figliuolo. Fratelli d’Italia la Regione.

Il tema delle casse di espansione

«Abbiamo bisogno che vengano finanziate le nuove casse di espansione che stiamo inserendo nei piani speciali. Perché altrimenti la portata dei fiumi e’ questa». La presidente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo spedisce un messaggio chiaro: per evitare eventi del genere in futuro è necessario accelerare sulle opere previste dopo l’alluvione dello scorso anno. «Il Veneto salvato dalle casse di espansione? Questo e’ successo anche in Emilia-Romagna», risponde Priolo, stamane su Rai Radio 1. In questo momento, sottolinea Priolo, «stiamo avendo colmi di piena anche nel Modenese dove abbiamo le casse di espansione. ‘Cassa Senio’, in questo evento, non si è neanche riempita perché il picco di piena non e’ stato a monte ma a valle, sotto la cassa». In ogni caso, ricorda la presidente facente funzione (è in carica dalle dimissioni di Stefano Bonaccini) con delega alla Protezione civile, «noi dopo l’evento del 2023 abbiamo individuato coi piani speciali nuove casse che è necessario realizzare. Siamo in attesa che il commissario approvi piani speciali che noi abbiamo già validato come Regione nel mese di luglio. E’ passato un po’ di tempo». Si tratta di un piano da 4,5 miliardi di euro dove sono previsti diversi interventi per migliorare la sicurezza del territorio, tra cui appunto la costruzione di nuove casse di espansione. Finora invece i soldi gestiti dal commissario Francesco Paolo Figliuolo, sono stati utilizzati «per riparare i danneggiamenti, non per realizzare queste opere che sono fondamentali per la nostra regione».

«Picchi di piena a valle»

Priolo, nel corso del collegamento radiofonico, nega comunque che quanto fatto nell’ultimo anno sia risultato inutile ai fini della prevenzione. «Stiamo avendo alcune tracimazioni ma gli argini stanno ancora reggendo, è il caso di Boncellino (nel Ravennate, sul Lamone, ndr) dove la tracimazione sta continuando dalle 2-3 di questa notte. I picchi di piena si sono spostati tutti a valle. Non abbiamo problemi a monte e a cavallo della via Emilia, come capitò lo scorso anno. Sono i colmi che si stanno accumulando l’uno dopo l’altro», evidenzia ancora Priolo.

Buonguerrieri: «La Regione doveva mettere in sicurezza il territorio»

«È assurdo e inaccettabile assistere oggi, ad appena 16 mesi di distanza dall’alluvione di maggio 2023, a scene come quelle delle ultime ore con allagamenti, rotture ed esondazioni in tutta la Romagna». Attacca invece Alice Buonguerrieri (deputata FDI). «Il Governo, all’indomani dell’alluvione, ha stanziato 130 milioni di euro per interventi urgenti di difesa idraulica e la Regione ne ha spesi solo 49, ha poi stanziato 102 milioni per la messa in sicurezza della rete idrica di cui, in 16 mesi, la Regione non ha speso neanche un euro. A Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna e Presidente della Provincia, il Governo ha riconosciuto 40 milioni di euro per la messa in sicurezza stradale e non ha speso un centesimo. Oggi questa manifesta incapacità di gestione del territorio ricade di nuovo drammaticamente sulla pelle dei cittadini, costretti a rivivere la stessa angoscia e abbandonare ancora una volta le loro case perché la Regione che doveva mettere in sicurezza il territorio con i soldi stanziati dal Governo non lo ha fatto. La stessa Regione che non ha ancora neppure inviato al Governo la documentazione richiesta sullo stato del reticolo idrografico prima della alluvione. Presenteremo in Procura e in Corte dei Conti esposti perché vengano accertate le responsabilità per quanto sta avvenendo. Ci attendiamo che la Magistratura riservi massima attenzione a questa grave situazione».

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