Scontro tra ultras di Cesena e Rimini, si segue la pista della vendetta dopo il blitz di Bellaria

Gatteo
  • 21 gennaio 2025

Una ventina di giovani da identificare, quasi tutti con il volto coperto con sciarpe, cappucci e berretti. Sono loro i protagonisti dello scontro “dieci contro dieci” sul quale la procura di Forlì ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti.

L’episodio di violenza, come riportato nell’edizione di ieri, è avvenuto domenica pomeriggio a ridosso del campo da calcio di Gatteo Mare (spesso in uso anche dalla federazione nazionale per i camp azzurri dei baby calciatori) dove si stavano affrontavano il Valverde e il Cattolica in un match di Coppa per le squadre di Terza Categoria.

Nella zona dell’impianto di Gatteo, a pochi minuti dalla fine della gara, ha fatto ingresso una decina di persone che indossavano giubbotti di colore scuro tipo “bomber”, e alcune in testa avevano un casco da motociclista. Le sciarpe con i colori bianconeri non lasciavano dubbi che si trattasse di supporter del Cesena, tutti molto giovani di età che, in pochi istanti, hanno ingaggiato una rissa con altrettanti ultras del Rimini.

Tutta la fase degli scontri è stata rapidissima ed è durata un paio di minuti o poco più. Ma il fatto che tutti i partecipanti fossero debitamente armati di bastoni, catene, bottiglie da lanciare, lascia pensare che l’arrivo del gruppo ultras bianconero per ingaggiare il duello contro quello riminese fosse tutt’altro che improvvisato o inatteso.

Quando i militari delle due pattuglie dei carabinieri di Savignano e di San Mauro Pascoli (chiamati dagli spettatori) sono arrivati al campo, tutti i partecipanti allo scontro erano ormai dispersi.

In mano agli inquirenti però - oltre alle testimonianze dei presenti - ci sono i video girati da alcuni spettatori. Uno in particolare ha già fatto il giro del web, rilanciato dai social e dalle testate giornalistiche. Su quei fotogrammi stanno lavorando sia i carabinieri di Cesenatico che la Digos di Forlì, specializzata nelle indagini sugli scontri tra tifoserie.

Identificare i protagonisti di quei momenti non sarà però facile. In questa prima fase l’inchiesta - nonostante lo stretto riserbo della Procura - sembra però già avere un collegamento che potrebbe fornire una sorta di movente a quei minuti di ordinaria follia da stadio. Un collegamento che riporta a quanto avvenuto agli inizi di novembre a Bellaria Monte. Era sabato 2 novembre, quando una ventina di ultras del Rimini col volto coperto si presentò al Circolo Acli locale, noto ritrovo di tifosi del Cesena, per lanciare fumogeni e aggredirli a colpi di bastone, manganello e catene. Un blitz durato poco più di un minuto, ma di brutale violenza, anche in quel caso ripreso da una telecamera di sicurezza.

Una delle persone aggredite era finita in ospedale in serie condizioni per le ferite subite. In quella occasione dai video sembrava che aggressori e aggrediti si conoscessero. L’ipotesi - ancora in cerca di riscontri - è che possa essersi trattato di un atto vendicativo. Il tutto mentre la Cesena sportiva è entrata nella settimana che prelude all’incontro di calcio di sabato tra bianconeri e Bari valevole per il campionato di Serie B. Ed in Romagna sbarcherà un numero imprecisato di supporter pugliesi, con i quali storicamente non c’è mai stato un buon feeling con quelli del cavalluccio.

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