Gambettola, tornelli sempre aperti in stazione, la protesta: «Così non è innovazione ma un investimento inutile»

«Sprechi di denaro pubblico, altro che tecnologia innovativa». La particolare protesta arriva da alcuni utenti della stazione ferroviaria di Gambettola, allibiti per un grosso investimento che non ha avuto seguito. Puntano infatti il dito su un’innovazione che dopo quattro anni è solo un’incompiuta: i tornelli che dovrebbero consentire l’accesso ai binari solo a chi è munito di biglietto sono sempre aperti e non hanno mai svolto la loro funzione pur essendo, almeno all’apparenza, perfettamente funzionanti.
Un “inutile” investimento
All’inizio di marzo 2021 veniva annunciato che nella stazione ferroviaria di Gambettola sarebbe partita un’innovazione sperimentale. Gambettola è tenuta in ottima considerazione si disse, allora: «È l’unica in Emilia Romagna e tra le 22 stazioni a livello nazionale, che sono state scelte per testare il sistema di controllo degli accessi con tornelli a gestione remotizzata». Davanti alla stazione era stata ricavata una rotatoria stradale, di fianco era stato ampliato il parcheggio per auto, aggiunti nuovi posteggi al coperto per le biciclette. Restaurati anche i locali, e il primo piano assegnato al Comune di Gambettola che vi ha realizzato l’area espositiva “La stazione degli artisti”. Di fianco alla stazione era stata costruita una mega tettoia e posizionati ben 7 tornelli, 2 per accedere direttamente ai binari e 5 per scendere nel vano sottostante e accedere ai binari dalla parte opposta.
Promesse disattese
Si trattava di una fase sperimentale voluta per accrescere la sicurezza nelle stazioni e permettere l’accesso solo ai titolari di regolare biglietto di viaggio. «Una volta completata la fase sperimentale – avevano detto da Rete ferroviaria italiana allora - il sistema verrà gradualmente esteso ad altre stazioni e diventerà operativo. I test dovevano riguardare «sia gli aspetti infrastrutturali, sia l’abilitazione del sistema di lettura automatica dei biglietti e delle carte elettroniche delle varie imprese ferroviarie». Sempre allora segnalavano che il programma dei lavori aveva subito «un rallentamento a seguito dell’emergenza sanitaria, ma è intenzione di Rfi riprendere le attività appena possibile».
La protesta
Ricevute le proteste degli utenti, mercoledì scorso abbiamo contattato Rete ferroviaria italiana per saperne di più, ma finora tutto tace. «Chiunque oggi può accedere ai binari – sbottano alcuni utenti – ma quello che ci fa rabbia è: che senso installare una mega struttura futuristica, se dopo quattro anni è ancora lì con le luci accese, ma invecchiata, ma senza aver portato nessun beneficio? Vediamo solo uno spreco di denaro pubblico».