Gambettola, omaggio ai liberatori canadesi e all’eroe pellerossa caduto combattendo
Cerimonia emozionante promossa da due Comuni, in collaborazione con Anpi, per ricordare chi ottant’anni fa sacrificò la vita per la Liberazione di Bulgaria, frazione il cui territorio è per metà sotto Gambettola e per metà sotto Cesena. Anche se poi Bulgaria e Bulgarnò fanno parte dell’unità pastorale di Gambettola.
Ieri, alle 16, nell’ampio piazzale della chiesa di Bulgaria, si è svolta la cerimonia ufficiale, con momenti di preghiera a cura di don Sauro Bagnoli parroco di Gambettola, Giacomo Orlandi e Gioele Signorini, del Argyll Romagna Group di Faenza, che hanno presenziato in divisa all’apposizione di una corona ai caduti e allo svelamento di una targa in ricordo di Brant.
Il ricercatore di storia locale Antonio Baldini ha inquadrato il pomeriggio, in onore di sei caduti canadesi, ricordando in particolare Huron Eldon Brant, un nativo indiano dell’Ontario, classe 1909, venuto a morire, ferito mortalmente da un mitragliatrice tedesca, sul fiume Rigoncello, già Rubicone cesenate, il 14 ottobre 1944.
Presenti alla cerimonia anche i carabinieri da Macerone e Gambettola, oltre al Gruppo alpini “Carlo Mazzoli” di Cesena.
C’è stato anche un saluto particolare, giunto dal Canada. È stato scritto dal colonnello Julien Richard, responsabile della Difesa canadese per sei Stati del bacino mediterraneo: Italia, Grecia, Croazia, Albania, Kosovo e Malta. Ne ha dato lettura Giorgio Magnani.
Quindi sono stati citati i nomi dei caduti e sono intervenute le autorità locali: Eugenio Battistini e Serena Zavalloni, sindaco e vice di Gambettola, Camillo Acerbi, assessore di Cesena, Filippo Rossini, presidente del Consiglio comunale di Cesena, e Mario Picone, presidente quartiere, oltre al già ricordato Baldini, Rino Zoffoli, della Pro Rubicone, e Ines Briganti, dell’Istituto storico per la resistenza e dell’età contemporanea.
Suggestivo il Silenzio suonato da vivo dalla trombettista Arianna Baldacci ed emozionante lo scoprimento della targa. Ma tanti applausi sono andati soprattutto ala rievocazione finale a due voci della storia di Huron Eldon Brant, ricostruita dallo scrittore Matteo Incerti, venuto a mancare nei mesi scorsi, che per primo ha scritto la vicenda appassionante del pellerossa caduto sul Rigoncello, in un’azione eroica, durante negli ultimi giorni della guerra. Un episodio che è stato rievocato in forma romanzata nell’occasione.
Al termine, è stato offerto un piccolo rinfresco ai numerosi presenti, accorsi anche da vari comuni confinanti.