Gambettola, i partiti “minori” del centrosinistra contro il Pd pigliatutto

I partiti “minori” del centrosinistra insorgono contro il sindaco e il Pd pigliatutto: «Scorrettezze di rappresentanza in giunta delle forze che hanno determinato la vittoria».

Il sindaco Eugenio Battistini ha vinto le elezioni comunali a Gambettola con 129 voti di scarto sul centrodestra. Giovedì poi ha insediato la nuova giunta (5 elementi compresi il sindaco) targata Pd e un rappresentante in quota M5s, zero assoluto al resto di coalizione.

Ma della lista “Cittadini per Gambettola” facevano parte anche Rc, Psi, Azione-Verdi-Sinistra e Popolari per Gambettola. Questi partiti con numeri inferiori al Pd e M5s hanno contribuito alla vittoria e ora chiedono conto sull’esclusione. Ieri mattina Stefano Brigidi, Massimiliano Maestri, Attilio Magnani e Anna Bisulli, che rappresentano i partiti “minori” di coalizione e che a livello personale in passato sono stati tutti assessori in giunte comunali di Gambettola o di Mercato Saraceno, hanno deciso di rendere pubblica la questione: «Non possiamo più tacere. I voti di preferenza ai nostri candidati sono stati pari a 130 e la somma dei voti presi dai nostri partiti nella concomitante elezione europea assommano a circa 550 voti. Abbiamo, quindi, largamente contribuito al successo elettorale del centrosinistra, mentre ora siamo snobbati completamente dal Pd che ha preso tutto. Ricordiamo che alle politiche di due anni fa il Pd aveva preso il 25% dei voti e stavolta potrebbe essere arrivato al 30%, ma ora si è preso tutto».

La molla che ha fatto scattare la protesta è stato l’incontro con Battistini avvenuto lunedì scorso: «Il sindaco ci ha reso noti i nomi che aveva scelto per la giunta. Poi ci ha detto che erano i nomi più votati e con più competenze. Non avevamo accordi pre-elettorali, ma abbiamo fatto notare che senza di noi non avrebbe vinto. Poi gli abbiamo sottoposto una rosa di 4 nomi di persone vicine a noi che hanno contribuito al suo successo e che hanno adeguate competenze. Ci bastava che ne scegliesse uno, e su nostro suggerimento attivasse il quinto assessore, come ha fatto per esempio San Mauro Pascoli. Tra l’altro Gambettola sconta anche la carenza di funzionari comunali e un assessore in più aiutava. In un colpo solo avrebbe riequilibrato lo strapotere del Pd. Il sindaco ci ha detto di no. Questa volta non siamo più disposti a stare zitti, e rendiamo pubblico il disappunto degli elettori che si richiamano ai nostri partiti per questa sorta di monocolore assoluto Pd che governerà Gambettola nei prossimi 5 anni».

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