Gambettola, i carabinieri ai cittadini: «Ecco quattro regole d’oro per non farsi truffare»
Consigli contro le truffe al Centro sociale “Ravaldini”, presieduto da Ettore Fabbri. Il comandante della Stazione dei carabinieri, Gian Luigi Pessina, assieme al sindaco Eugenio Battistini, al parroco, don Sauro Bagnoli e ad attivisti di associazioni come Avis e Croce Verde, ha incontrato ieri la cittadinanza. Presenti oltre un centinaio di persone, soprattutto soci, a cui sono state fornite le informazioni per prevenire le truffe. Pessina le ha riassunto in quattro semplici azioni: non fornire dati sensibili al telefono; non fare entrare sconosciuti in casa, anche se indossano divise o mostrano tesserini; non dare confidenza a estranei per strada; per ogni dubbio chiamare il 112.
«I truffatori cercano di tenere le vittime al telefono ed estorcere informazioni e dati sensibili - ha rimarcato Pessina - Va chiuso il telefono ed allertate le forze dell’ordine. Il truffatore conta sullo stato d’ansia, timore o fretta per non far ragionare la vittima. Quindi, prima di tutto, bisogna mantenere la calma e riflettere, anzi chiudere il telefono. Non va aperta la porta a nessun sconosciuto, anzi bisogna chiamare subito numeri sicuri per appurare se c’è un’azione in corso, e comunque forze dell’ordine ed enti vari non vanno a casa della gente a chiedere soldi. Attenzione a mettere informazioni sui social, mai scrivere di essere in ferie: lo si scrive solo dopo il rientro. Mai pubblicare foto di minorenni. Attenzione a chi si incontra per strada: se chiedono informazioni vogliono distrarti o tentare abbracci per sfilare oggetti. Attenzione anche alle offerte per pseudo affari: spesso celano truffe. Alla casina dell’acqua non lasciare mai l’auto aperta, come pure al cimitero o al supermercato: tenete le borse bene in vista».
«Confermo che il Comune non viene mai a casa vostra - ha aggiunto il sindaco - e tanto meno vi chiede soldi a domicilio. E diffidate di rimborsi dietro anticipo di spese».
Il parroco ha citato un caso clamoroso: «Qualche anno fa è sparita un’auto sotto casa, riapparsa il giorno dopo, con un biglietto di scuse del malvivente che raccontava di averla presa per somma urgenza e invitava a recarsi a mangiare in un determinato ristorante. La vittima ci è cascata e al ritorno ha trovato la casa svaligiata».