Gambettola, alla Mostrascambio ci sarà “Furia de Bosch”, l’elicottero “fatto in casa”

L’elicottero autocostruito da un maresciallo dell’aeronautica in esposizione alla Mostrascambio in partenza domani. Tra le novità di questa edizione ci sarà infatti anche l’elicottero realizzato con pezzi di ricambio da Pino Caparco, 70 anni appena compiuti, maresciallo dell’aeronautica, originario della provincia di Caserta.

A 17 anni è entrato nell’aeronautica militare che l’ha portato prima a Foggia e poi a Pisignano all’aeroporto militare. Dal 1980 si è trasferito a Gambettola, continuando a lavorare in aeronautica come esperto nella preparazione di paracaduti ed equipaggiamenti per piloti, ma non ha mai smesso di coltivare la sua grande manualità costruttiva. Fin da piccolo, infatti, si divertita a montare e smontare motori per creare prototipi. A dieci anni staccò il motore da una moto dello zio e lo mise su una struttura di legno facendola diventare un kart funzionante. Lo zio, quando se ne accorse, lo obbligò a rimontarlo al suo posto. Pino Caparco ha aiutato anche il figlio Gianni a creare nel 2008 Ecomotor, azienda specializzata in commercio pezzi di ricambi e di bombole di metano. Pino, con ingegnosità gli ha costruito un macchinario capace di smontare e testare le valvole delle bombole di metano in modo automatizzato, operando a distanza di sicurezza. Nel suo curriculum c’è anche il recupero di due moto: una Ducati 65 T del 1954 che giaceva malamente in un fienile, poi rimessa a nuovo e una Moto Guzzi del 1953, rimessa in funzione rovistando in cerca di pezzi di ricambio alla Mostrascambio. Tre anni fa ha rimesso in funzione anche un motore d’aereo C 45, trovato a Imola, restaurato e oggi funzionante.

Ma nulla eguaglia, per originalità, la creazione che porterà quest’anno in piazza Foro Boario: un elicottero “fatto in casa”. Sulla base di un progetto costruttivo di 80 pagine, ha ricomposto il modello Furia che ha ribattezzato “Furia de Bosch”.

«Ho recuperato un motore di un deltaplano – riferisce Pino Caparco – e ci sono voluti due anni intensi di lavoro, seguendo le istruzioni e apportando anche qualche piccola variante tecnica. Per i lavori al rotore e alla fresa mi ha aiutato anche mio fratello Silvio. Ho fatto fare ex novo le pale dell’elicottero da un lattoniere, poi ho adattato tutti pezzi di ricambio, l’impianto elettrico, il sedile di guida, il serbatoio per il carburante, le plance di comando e le altre parti».

L’elicottero è lungo 6 metri e pesa 193 chilogrammi: «È capace di alzarsi in volo ma da progetto non può volare con un peso di oltre 250 chilogrammi complessivi. Quindi dovrò trovare un collaudatore-pilota magrolino. Adesso va in esposizione alla Mostrascambio, poi per le prove di volo, ci sarà tempo. Per fare un elicottero così ci vuole tanta passione e pazienza, ore e ore su ogni minimo dettaglio». Anche per il collaudo quindi, meglio non avere fretta.

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