La Provincia presenta un ricorso straordinario contro la delibera del Comune di Forlì sul Polo H
La Provincia di Forlì-Cesena presenta un ricorso straordinario direttamente al presidente della Repubblica per chiedere l’annullamento della delibera del Comune di Forlì in merito al cosiddetto “polo H”. «Secondo la Provincia la procedura aveva bisogno di un iter completo, di fatto è mancato il parere da parte del Cuav (Comitato urbanistico di area vasta) e quello della Sto (Struttura tecnica operativa) - spiega Paolo Dacci, l’avvocato che ha seguito il ricorso per conto dell’ente di piazza Morgagni .- Non puntualizzare, sarebbe stata una mancanza da parte della Provincia. Non è quindi una questione di merito sui termini dell’accordo ma una questione di forma sul procedimento». Facciamo un passo indietro. Nell’aprile scorso, il consiglio comunale ha varato una nuova urbanizzazione di 43mila mq totali di servizi e commercio a Vecchiazzano, adiacente alla casa di riposo “Al parco” tra via del Partigiano e via Bruschi, dove vengono pianificati in tre lotti un nuovo supermercato, una casa di riposo e un ristorante. Il progetto prevede la realizzazione delle strutture su una superficie fondiaria di circa 15.600 mq e circa 8.400 metri quadri di costruzioni, tra cui un supermercato di dimensioni standard di 1.500 mq di superficie di vendita e 1.900 di edificio, il resto suddiviso tra una struttura socio-assistenziale da 5.600 mq (simile alla casa di riposo proprio adiacente) e un edificio destinato a ristorante, da 578 mq. Le aree pubbliche (parcheggi, piste ciclabili e verde) ammontano invece a 27mila mq. E’ stata la Provincia a chiedere a più riprese delle revisioni. Il timore è sempre stata la viabilità,visto la vicinanza della struttura al presidio ospedaliero cittadino. Tra le prescrizioni imposte dal Comune, infatti, vengono indicati diversi accorgimenti, tra cui l’allargamento di viale dell’Appennino, la modifica della viabilità delle rotonde tra via del Partigiano e via Forlanini e via del Partigiano e via Bruschi e l’utilizzo del vecchio ponte di via ponte Rabbi, attualmente ciclopedonale, per il passaggio delle sole ambulanze in caso di emergenza. A questo punto, però, il Comune approva la delibera in aprile e solo il 9 maggio pubblica la sottoscrizione dell’accordo mettendo tutti gli enti di fronte al fatto compiuto e disconoscendo i compiti e le funzioni che spettano al Cua, con il supporto della Sto, che non può pronunciarsi quando la documentazione è incompleta. In altre parole pare esserci l’evidente difetto di
istruttoria e il mancato perfezionamento del silenzio assenso, a seguito della riscontrata carenza documentale e della espressa richiesta di integrazioni da parte della Sto e del Cuav. «Il ricorso verte su vizi procedurali - afferma il presidente della Provincia, Enzo Lattuca -. Non ci sono state le condizioni per esprimere un parere compiuto nel merito della questione da parte della Provincia in quanto l’iter richiedeva integrazioni che non sono arrivate, o meglio sono pervenute a delibera già approvata. Restano, quindi, interrogativi che non sono mai stati sciolti». Ora la palla è in mano al Comune di Forlì, che ha la facoltà di fare ricorso al Tar. «Se il ricorso non viene trasposto in sede giurisdizionale da parte del Municipio - conclude Dacci -, ci si ritroverà davanti al Ministero dell’Ambiente e aspetteremo il parere del Consiglio di Stato».