La famiglia che ha lasciato Brescia per vivere a Rocca San Casciano: “Realizzato un sogno”
La famiglia Musatti un anno fa ha lasciato Brescia per Trasferirsi a Rocca San Casciano. La piccola comunità della vallata del Montone da alcuni anni si è attivata con il progetto “Cambio Vita” con lo scopo di ripopolare il borgo. Grazie a questa iniziativa, dal 2019 sono ben 42 i nuovi residenti. Una statistica che aveva già richiamato le telecamere delle televisioni nazionali e che mercoledì mattina sono stati protagonisti della trasmissione di Rai1 “Unomattina”.
«Era il nostro sogno da sempre vivere in un contesto semplice e naturale - raccontano Francesco Musatti e la moglie Alice -. Abbiamo conosciuto il progetto e colto l’occasione per fare questo passo importante». A Rocca San Casciano, Francesco si è trasferito insieme alla moglie e ai due figli. Qui ora gestisce una ditta di artigiani. «Siamo pavimentatori ed abbiamo trovato occasioni di lavoro, portando avanti la nostra attività senza mai fermarci. Vivere qui è una gioia in più. Nostro figlio Pietro inizierà a lavorare nella nostra azienda agricola familiare. Sarà una bella occasione per mettersi alla prova».
Come noto il progetto “Cambio Vita” ha fatto registrare numeri importanti negli ultimi anni. Fino al 2020 e per tutti i quindici anni precedenti Rocca San Casciano aveva sempre e solo registrato il segno meno, un calo demografico che aveva portato il Comune della Valle del Montone a scendere sotto i 1.800 abitanti.
Ma nel biennio 2021 e 2022 la tendenza si è invertita e la popolazione è tornata a crescere. Il saldo positivo del 2021 era stato di più 24 residenti, quello del 2022 di più 18, per un totale nei due anni di un +42, elemento che ha riportato la popolazione residente di Rocca sopra la soglia dei 1.800 abitanti.
«A Rocca San Casciano viviamo in un posto privilegiato - ha spiegato il referente del progetto “Cambio Vita”, Andrea Ghetti che mercoledì mattina è stato intervistato in studio dalla conduttrice del programma di Rai1, Daniela Ferolla -, essendo a contatto con la natura e avendo tanti servizi come quello scolastico che parte dall’asilo. Trasferirsi nel nostro borgo rappresenta quindi un’opportunità per noi che viviamo il paese, per l’aumento demografico, e per coloro che vengono ad abitarci, perché nei piccoli paesi la comunità è come una famiglia e questo non accade nelle città».