L’arte della falconeria: la storia di Freddy Bazzocchi
La passione per i rapaci è diventata anche un lavoro, ma l’amore per i “colleghi” resta sempre al primo posto. Frediano Bazzocchi, meglio conosciuto come Freddy, e la moglie Selene Pulcini, da Monte Maggiore di Predappio sono molto conosciuti in Romagna e non solo, con i loro falconi, aquile, gufi e poiane. La falconeria è un’arte antichissima, che negli ultimi anni è tornata alla grande attenzione. Bird control, ovvero l’allontanamento volatili nocivi da aziende e aeroporti, ma anche dimostrazioni di volo all’aperto, attività di sensibilizzazione alla realtà dei rapaci, servizi fotografici, partecipazioni a matrimoni, sono alcune delle principali occupazioni della coppia.
L’eredità
«Abbiamo una trentina tra gufi, falchi, aquile, poiane e avvoltoi» spiega Bazzocchi, che deve la sua passione al padre: «Fin da piccolo mi ha parlato di questa sua passione per i rapaci in quanto da ragazzo ne aveva addestrati diversi ed io rapito dai suoi racconti ho avuto come obiettivo di vita quello di diventare un falconiere. Mi ha accompagnato fino alla fine dei suoi giorni in ogni mio spettacolo ed in ogni mia avventura con i rapaci e spero di essere stato il suo orgoglio e di avergli fatto rivivere per molti anni quelle emozioni che aveva provato da ragazzo».
Volatili nocivi
Grande richiesta per allontanare i volatili nocivi da aziende e non solo: recente una collaborazione con l’aeroporto “Ridolfi” di Forlì a titolo gratuito, contribuendo a tenere lontana la fauna selvatica potenzialmente problematica per gli aeromobili. «Facciamo questa attività di disinfestazione e allontanamento di volatili nocivi, principalmente nelle fabbriche e nei capannoni industriali, dove ci sono problemi con piccioni e loro deiezioni, che possono entrare a contatto con macchinari, prodotti, scatolame destinato al mercato».
La riscoperta
Attività preziosa, che si unisce all’impegno per far conoscere o riscoprire i rapaci. «Tra la primavera e l’estate siamo impegnati in dimostrazioni di volo un po’ in tutta Italia, ormai è dal 2000 che faccio questo lavoro – ricorda Freddy Bazzocchi – per far conoscere la nostra passione e questi animali che fortunatamente nell’ultimo ventennio hanno acquisito più interesse. Addirittura 60-70 anni fa erano considerati nocivi. Con le dimostrazioni facciamo vedere questi animali da vicino, li facciamo apprezzare, spiegandone l’etologia, come vivono e cacciano, come sono stati allevati. C’è tanto lavoro alle spalle per essere pronti a esibirsi in pubblico senza stressarli e in questo modo molte persone negli anni hanno imparato ad apprezzare questi animali. Conoscendoli li si rispetta di più».
L’evoluzione
La falconeria, come ogni attività, si è evoluta tantissimo in questi anni. «Agli inizi – ricorda Bazzocchi – quando si liberava un falco, in caso di allontanamento e perdita di contatto visivo con l’animale, ci si aiutava con le onde radio, quindi una trasmittente e con un ricevitore si riusciva, con molta calma, a rintracciare il segnale e poi avvicinarsi all’animale per cercare di recuperarlo. Adesso ci sono gps che si possono utilizzare in questo ambito e danno una posizione precisa dell’animale sul territorio».
Attività venatoria
Animali rapaci, quindi cacciatori, ma attenzione a non confondersi con l’attività svolta con armi. «È un’altra cosa che facciamo e che magari non è tanto sotto i riflettori. Nel periodo invernale andiamo a caccia con i nostri animali, perchè fondamentalmente la falconeria è un’arte venatoria, e noi la viviamo a 360 gradi. Spesso nell’inverno siamo in trasferta, solitamente nell’est Europa come la Slovacchia, l’Ungheria e la Repubblica Ceca per citarne alcune, a dei meeting con le aquile. Le catture non sono numerose, ma il falconiere non lo fa per il carniere ma per mettere alla prova se stesso e il proprio rapace al confronto con un animale selvatico».
Pochi professionisti
La professione è ancora poco praticata. «Venticinque anni fa eravamo pochi in Italia, ora i numeri sono molto cresciuti – sottolinea Freddy - . Quando mi è capitato di vedere una passione molto forte in qualcuno l’ho aiutato ad avvicinarsi a questo mondo. Per praticarla servono licenza di caccia e porto d’armi perchè se si fa volare il rapace in un ambiente naturale si è considerati potenzialmente in atteggiamento di caccia».
Le esibizioni
E poi ci sono le esibizioni. «Nelle dimostrazioni di volo vogliamo farli conoscere, non vogliamo promuovere la falconeria, né suscitare una visione sbagliata dei rapaci che non sono animali domestici, ma hanno esigenze diverse. Diamo anche qualche consiglio se si trova qualche rapace in difficoltà, come comportarsi quando si vede un animale, perchè a volte si deve intervenire, altre no».
Tempo pieno
Un lavoro quello di Bazzocchi che richiede impegno costante: “bird control tutto l’anno, da settembre a gennaio a caccia, in primavera riproduzione, facendo nascere pulli anche qui da noi, frutto di inseminazione artificiale e non. Il 25 aprile faremo una giornata aperta nella quale invitiamo la gente a venire da noi e in cui facciamo volare i nostri rapaci per farli vedere e conoscere». Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito https://falconeriafreddy.wordpress.com.