Il Crocifisso romanico del Duomo a Bologna per il restauro

Il crocifisso romanico in legno dipinto che campeggia da tempo immemorabile sopra la porta d’accesso alla sacrestia Nuova del Duomo di Forlì, è in restauro a Bologna. Quel vuoto eccellente (sulla parete rimangono i quattro agganci in ferro) l’hanno notato in tanti nei giorni scorsi, durante le celebrazioni per la Madonna del Fuoco, patrona dei forlivesi. Il distacco è avvenuto a dicembre, nel corso della campagna di scavi finalizzata a verificare l’origine delle piccole fratture riscontrate in alcuni basamenti dei due colonnati interni. Come datazione del Gesù Crocifisso, scultura lignea policroma e croce quadrilobata (3,10 metri di altezza per 2,06 metri di larghezza) si parla del XII secolo. Il suo recupero è stato affidato a Carlotta Scardovi di Sos Art srl, Conservazione e restauro di opere d’arte con sede a Bologna. «Per prima cosa – comunica la stessa incaricata –stiamo intervenendo per consolidare gli strati costitutivi dell’opera, a cominciare dalla pellicola pittorica, dopo aver asportato dalla superficie i depositi incongrui, quali nerofumo, sporcizia e particolato atmosferico, senza rimuovere le precedenti integrazioni pittoriche in buono stato di conservazione».
Poi si procederà con il risanamento del supporto ligneo, nei punti in cui è ammalorato e crepato, con conseguente stuccatura e livellamento delle fessure a bisturi, fino alla reintegrazione pittorica mimetica ad acquerello. «L’ultimo intervento – continua la restauratrice – sarà conservativo, con la disinfestazione dai parassiti xilofagi e l’imbibizione finale con prodotto a base di Permetrina». Dulcis in fundo, la scultura lignea sarà protetta con cera microcristallina diluita in essenza di petrolio. Fino al rifacimento integrale della Cattedrale di Santa Croce, avvenuto nel 1841 su progetto dell’architetto forlivese Giulio Zambianchi, il Gesù Crocifisso dominava l’ingresso principale della precedente chiesa trecentesca. Fu trasferito nella posizione attuale per volere del Capitolo della Cattedrale. Il corpo è appeso alla croce non sformato, non insanguinato (nulla fuoriesce dalla ferita dei chiodi e del costato). Sul capo non vi è la classica corona di spine, ma una corona regale. Un drappo porpora, punteggiato da piccoli gigli d’oro, gli circonda i fianchi.