Forlimpopoli. Il poeta Maraldi e la maschera “Barchèta” insegnano il dialetto romagnolo ai bambini
Imparare il dialetto romagnolo a scuola attraverso le storie di Barchèta, maschera romagnola ideata qualche anno fa dal poeta forlimpopolese Maurizio Maraldi. Così lunedì scorso per i bambini della scuola dell’infanzia “Rodari” di Forlimpopoli si è svolta una lezione speciale all’insegna del divertimento e delle tradizioni romagnole. In classe è arrivato infatti Maurizio Maraldi che attraverso il personaggio Barchèta ha fatto scoprire ai piccoli un mondo nuovo. Insieme a lui oltre ad ascoltare storie hanno cantato, ballato e scherzato moltissimo.
«Sono molto contenta, ho visto che i bimbi sono molto colpiti sia da questa maschera, sia dal rapporto interattivo che li coinvolge grazie a Maurizio Maraldi - afferma la sindaca Milena Garavini -. Lunedì ho assistito a questa lezione speciale e ho visto i I bambini interessati e divertiti, inoltre è stata un’occasione per scoprire filastrocche e canzoni del passato. E’ un ottimo modo di trasmettere ai più piccoli le nostre tradizioni, che li stupisce e li rende partecipi».
Ma chi è Barchèta e cosa insegna ai bambini? «Anni fa mi è venuto in mente questo personaggio, Barchèta è un trovatello abbandonato in una cesta vicino a un pozzo - racconta Maraldi - può essere quindi originario di qualsiasi paese della Romagna. E’ un personaggio amato e adottato da subito dagli abitanti di Mònt spaché (Capocolle), un paese nel cuore della Romagna nel comune di Bertinoro. Si chiama Barchèta perché giocava con le barche sul fiume e portava un cappello di carta a forma di barca. Racconto ai bambini che Barchèta fu subito benvoluto dagli abitanti del piccolo paese che lo adottò, lo vestì, lo accudì e gli volle subito bene. Attraverso il racconto di Barchèta in dialetto insegno ai bambini un po’ di romagnolo e di tradizioni della nostra terra».
Maraldi ha creato questa maschera, disegnata dalla figlia Lisa, proprio per far conoscere e salvaguardare il dialetto romagnolo. «È un modo semplice e divertente per interagire con i bambini e insegnare loro qualche parola del nostro dialetto. Leggiamo anche poesie e cantiamo canzoni come “Romagna mia” - prosegue Maraldi - insomma è un modo per appassionarli alle nostre tradizioni attraverso il divertimento. Bachèta poi è diventata una maschera italiana a tutti gli effetti, è infatti presente come maschera assieme a quelle tradizionali nel teatro di Mangiafuoco nel Libro “E se Pinocchio fosse nato a Forlimpopoli”». In sostanza, Barchèta è un cultore delle tradizioni romagnole ed è l’unica maschera di carnevale romagnola inserita a pieno diritto tra quelle tradizionali italiane come Arlecchino, Pantalone, Brighella, ecc. Grazie a Maurizio Maraldi Barchèta entra in tante scuole dove diffonde la cultura della nostra terra.