Forlì, vuole buttarsi dal terzo piano: i poliziotti lo afferrano per il bavero della giacca e lo salvano

Forlì
  • 10 ottobre 2024

Nella prima serata di martedì scorso 8 il, personale della Squadra Volante della Questura di Forlì è intervenuta in un condominio del centro cittadino, su segnalazione giunta al 112, inerente un’accesa lite in famiglia tra madre e figlio.

Gli operatori di Polizia, giunti all’indirizzo della segnalazione, potevano trovare immediatamente la donna coinvolta nella lite, unitamente ad altri condomini, visibilmente scossa, nel cortile del palazzo.

29enne fuori controllo

La signora riferiva di essere fuggita dall’appartamento in quanto il figlio di ventinove anni, rimasto solo nell’abitazione, era fuori di sé e, in preda ad un accentuato stato di agitazione, aveva messo sottosopra l’appartamento. I poliziotti si portavano repentinamente al terzo piano dell’abitazione, la cui porta d’accesso risultava essere chiusa a chiave; contestualmente udivano dall’interno le grida del figlio che urlava di volersi uccidere.

L’equipaggio tentava invano di aprire la porta, poco dopo giungeva la madre che provvidenzialmente forniva agli operatori una copia della chiave dell’appartamento. Una volta entrati gli agenti potevano verificare come tutto fosse a soqquadro, il tavolo da pranzo ed il divano sottosopra, diverse vetrine infrante e mobili divelti.

Gambe sospese nel vuoto

Perlustrando la casa gli operatori notavano, in una camera da letto, di spalle, il figlio coinvolto nella lite, seduto sul davanzale della finestra con il corpo rivolto sul giardino, con le gambe sospese nel vuoto, deciso a gettarsi dal davanzale.

I poliziotti tentavano di aprire un dialogo con l’uomo che, continuando ad urlare verso gli operatori, manifestava ancora di più la chiara intenzione di volersi lanciare giù, poiché stanco di vivere.

Gli agenti, avvicinatisi a pochi metri, lo notavano lasciarsi scivolare in avanti nel vuoto e con uno scatto repentino, lo raggiungevano afferrandolo dal bavero della giacca da lui indossata, riportandolo, con non poca fatica, all’interno della stanza.

L’uomo continuava a dimenarsi urlando di volerla fare finita e tentava ancora di autolesionarsi; per tale motivo gli agenti provvedevano a far uso dei dispositivi di sicurezza al fine di poterlo immobilizzare e salvaguardare la sua e la loro incolumità.

La Volante faceva quindi richiesta d’intervento di personale medico sanitario del 118 che, unitamente al personale intervenuto, accompagnavano l’uomo presso l’Ospedale per le terapie e le valutazioni relative allo suo stato psicologico.

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