Forlì. Truffe alla Fidal con fatture false, indagata anche Anna Rita Balzani

Forlì
  • 08 settembre 2024

Dalla giustizia sportiva al tribunale di Roma. La vicenda delle fatture false emesse da alcuni dirigenti della Federazione italiana di atletica leggera (Fidal), nella quale è coinvolta la forlivese Anna Rita Balzani, arriva alle aule del tribunale. Come riportato dal Corriere della sera, il 3 settembre scorso la gip Roberta Conforti ha rivitalizzato un’inchiesta che i pm avevano destinato all’archiviazione, prescrivendo approfondimenti ulteriori. «Dagli atti — scrive la gip — emergono elementi che lasciano ipotizzare fondatamente un modus operandi non lecito relativo all’emissione di fatture da utilizzare per la richiesta di erogazione di contributi (pubblici, ndr)». Il sistema, ricostruito dagli esperti del nucleo di polizia economico finanziario della Gdf, riguarda fatture emesse per una serie di prestazioni collegate a eventi sportivi». Servizi effettuati in occasione di alcune competizioni, venivano illegittimamente coperti da finanziamenti pubblici. In generale, quelle fatture avrebbero dato il via a importanti erogazioni di soldi pubblici, molte delle quali, stando alle verifiche, venivano dalle province autonome di Trento e Bolzano dove oggi, in seguito alla decisione della gip, l’inchiesta potrebbe migrare. Sul registro degli indagati sono finiti Carlo Giordani, presidente del gruppo atletico «Quercia Rovereto», Anna Rita Balzani, consigliera federale e presidente di Fidal Servizi, Fabio Salvatore Pagliara quale segretario generale e amministratore delegato di Fidal Servizi e Bruno Cappello, presidente di «Brixen Bressanone». A questi, già ammoniti in sede disciplinare, si unisce il funzionario Fabio Marega. L’inchiesta era partita circa due anni fa in seguito all’esposto presentato dal presidente Fidal Stefano Mei, ex atleta e campione europeo dei 10.000 metri, nonché poliziotto che da anni vive a Forlì. In seguito alla sentenza sportiva che aveva inibito per 60 giorni Anna Rita Balzani nel suo ruolo di consigliere federale e presidente del consiglio di amministrazione di Fidal, la stessa Balzani dichiarò al Corriere Romagna: «Sono vittima d’ingiustizia. Io non ho fatto nulla, non ho commesso alcun reato. Purtroppo la giustizia sportiva viene usata per eliminare gli avversari politici e io sono nell’opposizione».

Non è dello stesso avviso la gip Conforti che, pur ritenendo che i cinque indagati vadano archiviati sotto il profilo dei reati tributari, dissente dalla decisione della Procura: «Si ritiene — scrive — che avuto riguardo all’oggetto della denuncia (non limitato alle sole fatture poi individuate dalla Pg ma relativo a un sistema più ampio di false fatturazioni, finalizzato all’erogazione di contributi da parte degli enti pubblici), alle indagini ancora incomplete svolte dalla Gdf, non si possa configurare un’ipotesi di particolare tenuità del fatto, trattandosi di condotte abitualmente tenute nel corso degli anni». Anni di finanziamenti conseguiti con un meccanismo illecito dunque, secondo l’accusa oggi corroborata dalla decisione del Tribunale. Un sistema che, secondo Mei, è stato confermato punto per punto dalla ricostruzione del giudizio disciplinare federale nel corso del 2023. Mei non si esprime sugli ultimi sviluppi essendo parte in causa ma afferma: «Sono io che ho denunciato il fatto, ho rispetto profondo nella giustizia vediamo cosa succede».

Intanto proprio oggi decadono i ruoli di Anna Rita Balzani in Fidal, è in programma infatti a Fiuggi l’Assemblea nazionale ordinaria elettiva della Fidal, durante la quale verrà eletto il nuovo direttivo, Balzani non ha presentato la sua candidatura, pertanto non è fra i possibili nuovi dirigenti.

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