Forlì, tre primari e il direttore dell’ospedale vanno in pensione
Sono quattro i vertici ospedalieri che, entro al fine dell’anno, andranno in pensione. L’ospedale “Morgagni Pierantoni” a breve saluterà il suo direttore, Giorgio Martelli, assieme a tre primari ovvero Stefano Maitan che guida terapia intensiva, Marcello Galvani, direttore dell’unità operativa di cardiologia, e Maurizio Nizzoli che invece dirige endocrinologia. A questi, nel 2025, dovrebbero aggiungersi altri colleghi in età da pensione. Ma rimaniamo ai nomi certi. «I primari che andranno in pensione da qui alla fine anno sono noti perché, al di là del raggiungimento dei limiti di età, hanno già presentato richiesta di quiescenza – spiega Tiziano Carradori, direttore generale dell’Ausl Romagna –. Entro fine anno andrà in pensione il professor Marcello Galvani, che ha raggiunto il limite massimo di età. Così come previsto dal protocollo d’intesa siglato nel 2021 dall’azienda e l’Università di Bologna, la Cardiologia di Forlì diventa a tutti gli effetti universitaria e il rettore ha proposto e designato il professor Carmine Pizzi quale persona che succederà a Galvani che ha già preso servizio e in questo modo andremo in assoluta continuità». Anche il numero uno di endocrinologia, Nizzoli, è al traguardo lavorativo. «Endocrinologia è una struttura che dovrà diventare nel prossimo futuro a direzione universitaria ma, d’intesa con Università, stiamo procedendo ad un reclutamento ospedaliero perché abbiamo necessità di coprire il posto attraverso un concorso». Da qui a qualche settimana, verso la fine di novembre, appenderà il camice bianco anche Maitan, attuale primario di anestesia e rianimazione. «Attiveremo rapidamente le procedure in modo tale da avere la copertura entro i primissimi mesi del 2025 – assicura il direttore generale dell’Ausl –. Nel frattempo avremo un facente funzioni per un periodo di tempo molto limitato».
Se non si vedono nuvole per rimpiazzare i primari, potrebbe esserci qualche difficoltà in più per quanto riguarda la sostituzione del direttore dell’ospedale. «Siamo in una situazione di difficoltà con i direttori sanitari ma abbiamo una graduatoria che è tutt’ora valida che facemmo per l’ospedale di Rimini – continua Carradori –. La riflessione che dobbiamo fare è se fare una nuova graduatoria oppure utilizzare quella esistente che ci consentirebbe una maggiore rapidità ma occorre valutare, nel concreto, la percorribilità perché abbiamo la necessità assoluta di avere una guida dell’ospedale non appena Martelli andrà in pensione affinché presidi l’ospedale a tutto tondo».