Forlì. Tra gli oggetti smarriti spuntano anche due spade giapponesi
Nel magazzino comunale di via Filzi 11, dove finiscono gli oggetti smarriti dai cittadini forlivesi, non ci sono solo beni comuni come borse, portafogli, gioielli e cellulari ma anche due katana, la tipica spada giapponese che impugnano i samurai. È lungo l’elenco del materiale che viene consegnato al Servizio contrattualistica e gestione patrimonio, ufficio la cui sede è in piazza Saffi 8, diretto da Silvia Bedei, da parte di forze dell’ordine e altri enti come Poste Italiane, Start Romagna, quando non direttamente da privati cittadini. Considerando anche gli oggetti privi di valore, nel 2023 sono stati iscritti nell’apposito registro 534 oggetti rinvenuti, numero che è salito a 541 l’anno successivo. Nel dettaglio, lo scorso anno sono stati ritrovati 37 tra assegni, bancomat, carte di credito, libretti di banca e posta, 11 tra biciclette, carrozzine, passeggini e monopattini, 191 borse e portafogli vari contenenti documenti (13 quelli privi di documenti di identità), 35 chiavi, 58 documenti, 4 occhiali e 45 tra telefoni cellulari, smartphone e accessori, per un totale di 494 pezzi (erano 524 nel 2023). Considerando gli oggetti consegnati all’ ufficio comunale nel 2023, 104 oggetti sono stati restituiti direttamente ai legittimi proprietari mentre sono 112 quelli restituiti nel 2024. Gli oggetti senza valore commerciale, come ad esempio, penne, pettini, foto, agende, cd, chiavi, ombrelli, libri, custodie vuote ed indumenti, vengono annotati sul registro qualificandoli come “privi di valore” e dopo 60 giorni, se non reclamati, vengono distrutti. Un elenco di tutti gli oggetti, mensilmente, viene pubblicato con nell’Albo Pretorio comunale. Secondo quanto disposto dal regolamento comunale, approvato nel 2023, quando i documenti o gli oggetti ritrovati si riferiscono a persone residenti nel Comune di Forlì, l’ufficio oggetti smarriti invia comunicazione scritta in cui sono precisate le modalità per il ritiro e la descrizione degli oggetti ritrovati. Diverso l’iter per chi risiede fuori Forlì. Gli oggetti vengono inviati al Comune di residenza dell’intestatario tramite raccomandata mentre i documenti o altri oggetti appartenenti a cittadini stranieri di cui non si riesca ad identificare la residenza, vengono trasmessi al Consolato o all’Ambasciata. Assegni, carte postali o bancarie o tesserini identificativi vengono, infine, recapitati agli enti che li hanno emessi. In questo senso, nel 2023 sono stati trasmessi ad altri enti comunali, istituti bancari, Poste Italiane ed altre istituzioni, 236 oggetti rinvenuti, per la riconsegna ai legittimi proprietari o per gli adempimenti di competenza, 243 quelli che hanno seguito questo iter nel 2024. In base a quanto prevede il codice civile, chi ha ritrovato l’oggetto se ne può appropriare trascorso 1 anno e quindici giorni senza il reclamo del legittimo: nel 2023 i casi sono stati 7. Nel caso in cui nessuno reclamasse quel bene, gli uffici provvedono a portarlo alla Caritas o realtà simili. «Sono Soddisfatto dell’ approvazione del nuovo regolamento che permette una gestione informatizzata - afferma l’assessore al Patrimonio Vittorio Cicognani - e ringrazio gli uffici per il loro lavoro quotidiano». Per informazioni relative agli oggetti smarriti, non recarsi direttamente all’ufficio poiché riceve solo su appuntamento ma scrivere a oggetti.ritrovati@comune.forli.fc.it oppure telefonare allo 0543/712424.