Forlì, si cercano altre sedi per la questura

Torna d’attualità la necessità di una nuova sede per la questura di Forlì. Non una novità visto che sono anni che le carenze strutturali di palazzo Tartagni Marvelli in corso Garibaldi sono segnalate, ma nelle ultime settimane se ne è tornato a parlare come di una priorità. Lo avrebbe fatto il questore Claudio Mastromattei insediatosi da pochi mesi; lo sa il Comune, seppure il palazzo non sia di sua proprietà ma del Demanio; lo denunciano da tempo i sindacati di polizia. «Si sta pensando a una sede alternativa – dice l’assessore ai lavori pubblici Vittorio Cicognani – perché quella attuale è quasi indecorosa, anche se dentro è bella, ma non penso sia più funzionale. I problemi però sono diversi, perché bisognerebbe cercare il posto giusto e poi i finanziamenti, cosa che non compete al Comune, non solo perché il palazzo non è nostro, ma anche perché se si volesse costruire una nuova struttura il Comune non potrebbe metterci i soldi. Si stanno cercando soluzioni, è vero che anche noi abbiamo incontrato i sindacati di polizia e so che il questore attuale l’ha messa tra le priorità. Il nostro ruolo potrebbe essere di facilitatori se trovassero un’area dove costruirla, se ci fossero necessità urbanistiche».
Problemi nella vivibilità dalla questura in corso Garibaldi sono stati sollevati già anni fa da sindacati. «Da tempo stiamo segnalando la situazione – ricorda Roberto Galeotti, segretario provinciale del Siulp – della questura. E’ un immobile non idoneo per ospitare una questura. Giornalmente tra ufficio immigrazione e ufficio passaporti abbiamo centinaia di persone che vi entrano a vario titolo, però i locali non sono idonei. Ci sono una serie di criticità, a partire dal parcheggio, che andrebbero affrontate. Anche con il sindaco abbiamo espresso la necessità di trovare altre soluzioni» .