Forlì, macellaio si amputa un dito per chiedere il risarcimento
Si è amputato un dito della mano sinistra con una macchina “segaossa” della macelleria del supermercato dove era assunto, per simulare un infortunio sul lavoro e ottenere un risarcimento da Inail e azienda. E’ quanto ipotizzato dal giudice Serena Chimichi che ha assolto con la formula “perchè il fatto non sussiste” la titolare dell’esercizio commerciale, accusata di lesioni personali colpose. Alla donna, 54enne, difesa dall’avvocato Pier Giorgio Monti, erano imputate negligenza e imprudenza, oltre a omessa valutazione del rischio di lesioni agli arti dei lavoratori derivante dal non conforme utilizzo della macchina “segaossa” e la mancata formazione in merito al lavoratore. Oltre alla titolare era citato anche il supermercato per non aver adottato un modello di organizzazione idonea ad evitare l’infortunio.
L’infortunio al dipendente 40enne era avvenuto nel 2019: mentre era al lavoro nel reparto macelleria l’uomo si era provocato una lesione personale grave, cioè l’amputazione del pollice della mano sinistra durante il taglio della carne.
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