Forlì, scoperto giro di fatture false: sequestrati immobili, conti correnti e automobili

Forlì
  • 09 luglio 2024

La guardia di finanza del comando provinciale di Forlì, all’esito di specifiche indagini innescate da una precedente verifica fiscale, ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca, fino a concorrenza della somma complessiva di 270mila euro. Il provvedimento, assunto dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Forlì su richiesta della procura della Repubblica, è stato emesso nei confronti di una ditta individuale riconducibile a due coniugi di origine cinese operante a Cesenatico, nel settore della confezione di abbigliamento, sospettata di aver evaso imposte di pari importo attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti. Per questi motivi i finanzieri della tenenza di Cesenatico hanno proceduto ad assicurare allo Stato due unità immobiliari del valore di 230mila euro ubicate a Piacenza, ove dimorano gli indagati, due autovetture, una Mercedes GLA 2.0 e una Peugeot 207, e i saldi attivi dei conti correnti nella loro disponibilità ammontanti a 10mila euro.

Le misure cautelari sono state eseguite nei riguardi del 44enne titolare della ditta e della moglie 40enne, indagati per le ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti e di omessa dichiarazione. Le Fiamme Gialle di Cesenatico hanno accertato, in particolare, che i due coniugi, al fine di abbattere il reddito, e quindi pagare meno imposte, avevano essi stessi emesso in loro favore fatture false per 700mila euro, utilizzando alcune imprese delle province di Milano, Modena e Reggio Emilia riconducibili a loro connazionali, risultate essere vere e proprie “cartiere” adoperate proprio per frodare il fisco. Nel corso delle investigazioni, la Guardia di Finanza ha altresì accertato che i due, allo scopo di dissimulare l’illecito profitto derivante dalle false fatturazioni e, con esso, i proventi dell’evasione fiscale, avevano destinato le correlate risorse finanziarie alla loro figlia minore, così consentendole di acquistare l’immobile piacentino oggetto di sequestro.

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