Forlì. Riqualificazione ex Atr, le associazioni: «Occorre un ulteriore sforzo economico»
«Occorre fare un ulteriore passo in avanti, è necessario uno sforzo economico in più a sostegno di due associazioni che in maniera coraggiosa hanno deciso di risollevare le sorti di uno spazio abbandonato in pieno centro storico. La concessione gratuita fa parte degli accordi con la Regione dopo il bando vinto nel 2013 che ha dato vita all’associazione temporanea di scopo che comprende il Comune e le due associazioni, ma da sempre ci accolliamo le spese della gestione pur promuovendo attività all’interno».
E’ l’appello lanciato da Claudio Angelini dell’associazione Città di Ebla che, insieme a Spazi Indecisi, ha avviato oltre una decina di anni fa il progetto di rigenerazione urbana dell’ex deposito delle corriere. Un percorso molto lungo e complesso che ha innescato un’operazione virtuosa che complessivamente ha visto investire quasi 1 milione di euro (circa 500mila dalla Regione, a cui si aggiungono 400mila euro del Comune ndr). «Non solo, come associazioni ci abbiamo creduto e lo facciamo tuttora - prosegue Angelini -. Siamo le uniche realtà che hanno deciso di investire economicamente su uno spazio, trasformandolo. Oltre ai 100mila euro iniziali per entrambe, in 12 anni abbiamo investito più di 300mila euro per contribuire alla rigenerazione dell’ExAtr. Uno sforzo che ci viene riconosciuto, tanto che la nostra progettualità è diventata un caso di studio per studenti universitari. Per noi le attività proposte sono sempre venute prima dei muri, questo ci ha consentito di poter far decollare il progetto di rigenerazione urbana. Siamo un unicum, ma adesso è arrivato il momento di crederci ancora di più se vogliamo far continuare a vivere l’Ex Atr». Ma per il futuro come muoversi per continuare a trasformare il vecchio deposito in un centro di sperimentazione artistica e multidisciplinare? Si stima che per portare a compimento la rigenerazione serviranno circa 5 milioni di euro, con un progetto preliminare già approvato dal Municipio che consentirà di recuperare, a stralci, la palazzina, il teatro, l’esterno e anche quello che era lo spazio lavaggio sostituendolo con un bar . «Si procederà a piccoli passi, ci sono delle opportunità che proveremo a cogliere insieme al Comune e far diventare l’ExAtr un luogo aperto alla fruizione quotidiana, un vero e proprio polo del contemporaneo - sottolinea Angelini-. Per procedere con gli step successivi alla rigenerazione, però occorre implementare anche le attività ed è per questo che serve un supporto anche economico. Vorremmo comunque continuare a proporre le nostre iniziative anche durante i lavori. E’ fondamentale». In questi anni l’obiettivo proposto, sin dall’inizio, è stato quello di riattivare l’ex deposito mutandone la destinazione d’uso per renderlo un luogo di connessione tra mondo artistico e mondo dell’impresa e favorirne l’innovazione culturale e sociale. «Non potendo subaffittare gli spazi, abbiamo creato diverse collaborazioni che hanno portato a un buon risultato - conclude Angelini -. Per il 2025 sono già in programma il festival “Inno al perdersi”, la mostra fotografica per i 20 anni di Ipercorpo, Extraterrestre (un appuntamento estivo organizzato insieme a Sunset e Tiresia), Ipercorpo 2025, il festival del documentario Meet the doc (organizzato e ideato da Sunset). A ciò si aggiungono i corsi per stranieri grazie all’impegno di Dialogos e cercheremo di riallacciare i rapporti con il quartiere, bruscamente interrotti durante il Covid, e che stiamo ricostruendo con una serie di progettualità ed eventi».