Forlì, ragazzina aggredita da baby gang
Costretta a uscire dal centro commerciale “Puntadiferro”, accerchiata, insultata, schiaffeggiata, strattonata, tirata per i capelli. Un incubo durato diverse decine di minuti quello vissuto sabato intorno alle 17 da una ragazzina 13enne finita nel mirino di una baby gang composta in maggioranza da altre ragazze, con il triste contorno di riprese con il telefonino poi fatte girare da una chat all’altra. La giovanissima presa di mira era in compagnia di una coetanea, quasi impotente di fronte al branco, nel quale una 16enne sarebbe stata quella più violenta.
«Mia figlia è stata prelevata dall’interno del centro commerciale per essere portata nella zona delle scale mobili del settore ristorazione – spiega il genitore dell’adolescente colpita – ed è stata aggredita da una ragazza più grande che conosceva solo di vista, come tanti giovani di quell’età. Ha preso uno schiaffo e le hanno tirato i capelli. C’erano quasi trenta ragazzini intorno a loro, non una bella situazione. Nonostante questo nessuna persona è intervenuta. La gente vede ma non fa nulla. Per fortuna non è successo niente di grave, io non ho fatto denuncia, tra l’altro poi ho conosciuto via telefono alcuni genitori di questi ragazzini che dopo aver visto i video si sono scusati del comportamento dei figli. Hanno capito quello che era successo. E’ chiaro che un’altra volta non esiterei ad andare dai carabinieri. Sinceramente mi dà fastidio che soprattutto il sabato e la domenica non ci sia un servizio di controllo al centro commerciale visto che si radunano questi gruppetti che cercano la rissa, tutti pronti con il telefonino a riprendere. Non è la prima volta che succede. Mia figlia non ha reagito per fortuna, è stata accompagnata verso la fermata dell’autobus da un ragazzo di origine africana che l’ha in parte protetta nonostante l’aggressione continuasse. Adesso ha un po’ paura ad uscire».
L’amichetta che era con la giovane aggredita, non ha potuto fare nulla visto il numero massiccio di ragazzini presenti, spaventata anche lei e in disparte rispetto a quella che sembrava una spedizione punitiva. La mamma dell’amica, sottolinea come una pattuglia delle forze dell’ordine fosse appena passata dalla zona: «evidentemente queste bande agiscono tra una ronda e l’altra, purtroppo soprattutto il sabato e la domenica, riprendono tutto con i telefonini e poi si vantano di quello che hanno fatto. Sembra che non abbiano più limiti e questo non è giusto».