Forlì, progetti per trovare nuovi alloggi per gli universitari
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L’emergenza casa colpisce segmenti diversi della popolazione, tra questi anche quella universitaria. A fronte di circa 3.200 studenti fuori sede iscritti al Campus di Forlì, poco meno della metà del totale degli universitari frequentanti i corsi di viale Filippo Corridoni, sono inferiori i posti letto a disposizione. Specialmente per quegli studenti che non trovano una risposta tramite i canali Ergo (sono 184 i posti letto disponibili, tutti occupati e con un affitto medio di 215 euro mensili, ma per i quali sono richiesti specifici requisiti Isee e di merito), attraverso Serinar (la società consortile di cui il Comune è socio e che reperisce posti letto, da allocare a prezzi calmierati, in abitazioni messe a disposizioni da privati) che solo per l’anno accademico 2024-2025 conta di 99 posti letto, di cui occupati effettivamente sono 93 (costo 195-225 euro la stanza singola e 160-170 euro quella doppia, in entrambi i casi vanno aggiunte le spese per le utenze). Insomma, a trovare difficoltà a reperire alloggi sono gli studenti del cosiddetto ceto medio, coloro i quali non hanno le caratteristiche per rivolgersi ad Ergo ma non hanno nemmeno la disponibilità economica di poter permettersi un alloggio in affitto a prezzo di mercato. In tale direzione il Comune, quindi, intende muoversi sfruttando l’opportunità del bando Pnrr sugli studentati che prevede un contributo per enti pubblici o per i privati di 20mila euro a posto letto per i primi tre anni e l’obbligo per 12 di mantenere tale destinazione d’uso. «Abbiamo fatto una mappatura degli immobili a nostra disposizione in città – afferma l’assessora Paola Casara –. Sfruttando questa opportunità potremmo riuscire a dare risposte veloci agli studenti, anche se tra due o tre anni si stima che la pressione sul tema della casa dovrebbe diminuire». In sostanza l’Amministrazione sta valutando alcune ipotesi legate al bando Pnrr, tra queste sfruttare alcuni immobili dell’Università, che darebbe al Comune in locazione gratuita, per creare quello che in gergo si chiama studentato diffuso. Non solo, tra le intenzione c’è la volontà di recuperare lo studentato San Francesco in via Albicini, che conta 63 posti letto vuoti dal 2016. «Si lavora insieme ai Frati Minori, proprietari dell’immobile, per trovare una soluzione – spiega la dirigente comunale, Maria Pia Pagliarusco –. L’edificio, comunque, versa in ottime condizioni, purtroppo si fatica a trovare il gestore essendo composto da ambienti molto grandi che richiedono costi di gestione elevati. Esiste un vincolo della Soprintendenza, per cui è anche difficile intervenire dal punto di vista dell’efficientamento energetico». Altra novità, seppur un capitolo a sè, riguarda l’ex Hotel della Città in cui dovrebbe sorgere anche qui uno studentato. «In questi giorni si sta ragionando sulla possibilità di intercettare fondi ministeriali per la ristrutturazione – conclude Pagliarusco –. Gli uffici competenti stanno lavorando al progetto da candidare a nuovo bando per ottenere 10 milioni di euro di finanziamenti per i lavori». Discorso a parte, invece, riguarda Ergo che sta pensando di ampliare la propria offerta (oggi ha a disposizione 120 posti nel residenziale Sassi-Masini e 64 all’ex Enav). Si sta procedendo alla sottoscrizione di un accordo con la Fondazione Zangheri che dovrebbe portare alla disponibilità di Ergo di ulteriori 30 posti letto.