Forlì, prof “licenziato” dal Pnrr, petizione degli studenti all’Istituto Matteucci
FORLI’. In soli 5 giorni sono già 700 le firme raccolte dagli studenti in sostegno del professore Nicola Orofino, docente dell’Istituto Tecnico Matteucci di Forlì. Il professore come scrive una nota di Europa Verde-Vedi Forlì Cesena a firma di Cristina Mengozzi e Alessandro Ronchi «è stato rimosso dall’incarico nonostante il suo eccellente profilo accademico e l’impatto positivo sulla comunità scolastica. Gli studenti, riconoscendone il valore, hanno avviato una petizione su Change.org intitolata “Richiediamo la Riassunzione del Professore Nicola Orofino all’Istituto Tecnico Matteucci». Tutto avfrebbe origine dal fatto che «il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha avviato, a pochi giorni dalla chiusura del primo trimestre scolastico, l’immissione dei vincitori del concorso PNRR, rimuovendo i docenti assegnati “fino ad avente diritto” nei posti accantonati. Questa decisione, presa per rispettare scadenze europee, ha generato disagi profondi per studenti, famiglie e personale scolastico, privando numerose classi di coordinatori, referenti per progetti, viaggi d’istruzione e altre figure chiave per la programmazione didattica».
Secondo i Verdi ci sono «gravi criticità nella gestione del concorso PNRR». «La procedura», scrivono, «presenta anomalie significative: mancanza di una graduatoria di merito e violazioni nelle riserve di legge, con l’80% dei posti assegnati a un’unica categoria contro il limite massimo del 50%. Inoltre, i vincitori non ottengono subito il contratto a tempo indeterminato, ma solo incarichi temporanei fino al 31 agosto 2025. Nel frattempo, è richiesto loro di conseguire un’abilitazione presso università private, al costo di 2.500 euro, aggravando il peso economico della procedura. Il MIM è chiamato a intervenire per fermare uno stravolgimento che non giova né agli studenti né ai docenti. Si chiede di: garantire trasparenza nella gestione dei concorsi, pubblicando le graduatorie, evitare discontinuità durante l’anno scolastico, tutelando il percorso formativo degli studenti, rispettare principi di uguaglianza e meritocrazia, senza oneri economici ingiusti per i docenti. La scuola italiana ha bisogno di stabilità e chiarezza. Il benessere degli studenti e la valorizzazione dei docenti devono tornare centrali nelle politiche educative»