Forlì. «Piovosità superiore alla media storica, diga piena e stato delle falde buono»

Anche se è ancora presto per fare previsioni definitive, anche il 2025 si preannuncia un anno in cui la siccità dovrebbe essere scongiurata anche grazie ad un inizio anno che ha registrato, due mesi su tre, livelli di pioggia superiori alla media storica. Partiamo dalla piovosità di marzo.
«Su Ridracoli sono piovuti 163,6 millimetri di pioggia alla data di ieri (giovedì ndr) a mezzanotte - quantifica il presidente di Romagna Acque, Tonino Bernabè -. La media storica di marzo da quando c’è la diga è di una piovosità di 126,6 millimetri quindi queso vuol dire che il mese di marzo ci ha dato una piovosità superiore rispetto al dato di media storica». Dall’inizio dell’anno la diga si è riempita e ha offerto lo spettacolare rilascio dell’acqua che forma una sorta di cascata ben quattro volte.
«A gennaio è piovuto 123,4 mm, dato superiore alla media storica che è di 113,4 mm. A febbraio sono piovuti 112,6 mm e la media storica era di 124 mm dunque nel secondo mese di quest’anno è piovuto meno della media storica. A marzo, invece, è piovuto più della media storica. Dunque, complessivamente, il dato dei primi tre mesi ci dice che la pioggia è leggermente superiore al dato storico». Anche il 2025, dunque, sembra in linea con i due anni precedenti dal punto di vista della piovosità e dunque del volume che la diga è in grado di distribuire.
«La diga quando è piena ha 33 milioni di metri cubi di acqua - prosegue Bernabè - ma nel 2023 abbiamo distribuito da Ridracoli 56,3 milioni di metri cubi. Nel 2024 ne abbiamo distribuiti 57,2 milioni di metri cubi quindi sono stati due anni molto buoni». Le previsioni dell’anno in corso sono dunque sotto il segno dell’ottimismo. «La situazione ottimale sarebbe riuscire ad avere la diga sempre piena fino alla fine di maggio - spiega - , perché i maggiori consumi come come sappiamo crescono d’estate sia perché durante i mesi più caldi consumiamo noi stessi più acqua, ma anche perché le presenze lungo la costa romagnola aumentano di pari passo alla domanda d’acqua».
Anche il dato di riempimento delle falde è buono. «Per riempirsi la falda ha bisogno che non sia una pioggia intensa ma piova in maniera continuativa e sia una pioggia regolare che permetta al terreno di assorbire l’acqua e farla penetrare nel sottosuolo attraverso l’infiltrazione - spiega Bernabè -. Questo permette di alimentare i pozzi che sono nel sottosuolo. Al momento la situazione delle falde, sia a Forlì-Cesena che a Rimini, è ottimale rispetto la necessità del territorio. In generale, in questo momento, avendo la diga piena non preleviamo dalle falde se non il minimo sindacale per la funzionalità dell’impianto ma in questo momento non c’è necessità di un prelievo per i nostri territori da falde».
Buona anche la situazione delle sorgenti. Insomma, questo pare essere il rovescio della medaglia benevolo dei cambiamenti climatici. «Dobbiamo avere - conclude Bernabè - un sistema talmente resiliente che deve essere adattabile a tutte queste situazioni perché è chiaro che se il sistema infrastrutturale e impiantistico non è in grado di trattenere la pioggia quando non dovesse piovere non saremmo in grado poi di mettere a disposizione la risorsa».