Forlì. Palazzo Romagnoli chiude. Melandri: «Collezioni al San Domenico»

Dal primo di settembre il San Domenico si arricchirà di una inedita sezione dedicata ai “I grandi donatori”. Per riorganizzare i servizi bibliotecari all’interno di Palazzo Romagnoli e permettere il recupero di Palazzo del Merenda, legato alle tempistiche dei fondi Pnrr, le tre donazioni Raniero Paulucci di Calboli, con la collezione Wildt, Arturo e Ada Righini, con la collezione Morandi e la collezione Giuseppe Verzocchi, si trasferiranno temporaneamente da Palazzo Romagnoli alla prestigiosa sede del Museo Civico di San Domenico, dove è già esposta la donazione Giuseppe Pedriali. Lo rivela l’assessore alla cultura Valerio Melandri che risponde così alla polemica sollevata dal candidato sindaco del centrosinistra Graziano Rinaldini che ha puntato il dito contro la chiusura temporanea di Palazzo Romagnoli definendola una «scelta irragionevole».
Le opere saranno esposte in spazi ad oggi non utilizzati del complesso museale. «La collezione Verzocchi – spiega Melandri – nell’attuale sede produceva un pessimo risultato in termini di pubblico sia perché è delocalizzata ma anche perché non c’è spazio per fare mostre temporanee che attraggono spettatori. Se vogliamo valorizzarla, bisogna darle più spazio e da qui l’idea di portarla a palazzo Albertini con un’esposizione che sarà tre volte quella attuale».
Rinaldini non ha usato mezzi termini per attaccare le scelte fatte dall’attuale Giunta: «Si apprende con stupore e preoccupazione che le collezioni civiche di Palazzo Romagnoli, in particolare la collezione Verzocchi, non saranno più visitabili a causa delle operazioni di “riallestimento” - ha detto -. Una scelta irragionevole da parte di chi amministra il patrimonio culturale e si sta muovendo in modo spregiudicato, come se il mandato conferito dagli elettori trasferisse a chi governa la proprietà dei beni appartenenti a tutta la città. Una scelta che non solo ignora ma è in netto contrasto con le istanze espresse democraticamente dai cittadini che si sono espressi con una petizione che ha raccolto oltre mille firme contro il trasferimento della collezione Verzocchi a Palazzo Albertini. Non è accettabile che si prosegua senza confronto su progetti che alterano e impediscono la fruibilità del patrimonio pubblico». «A chi ha firmato quella petizione - commenta Melandri - non è stato spiegato il progetto in essere per valorizzare la Verzocchi. Ricordo poi che lo spostamento è legato ai lavori necessari per dare una biblioteca alla città e l’unico immobile che ha la portanza necessaria per la biblioteca è palazzo Romagnoli». Il progetto museologico “I grandi donatori” e le operazioni necessarie hanno ricevuto il benestare dalle Soprintendenze competenti. Per quanto riguarda, invece, le opere della sezione “La grande Romagna” di Palazzo Romagnoli, un’ampia selezione sarà lasciata in loco e riallestita secondo il progetto scientifico “Un museo in Biblioteca”. L’allestimento sarà arricchito da nuove opere provenienti dai depositi e permetterà inediti percorsi di lettura valorizzando anche artisti romagnoli attualmente non esposti. L’esposizione sarà sempre fruibile negli orari di apertura della biblioteca.
«Con questa operazione - conclude Rinaldini - si viene meno all’obbligo di valorizzazione del patrimonio nel momento in cui si vanifica l’indotto collegato alla presenza della grande mostra ai Musei San Domenico avviando quello che più correttamente andrebbe chiamato “smantellamento” di uno dei poli di attrazione museale della nostra città. Si limita allo stesso tempo la possibilità per i visitatori di usufruire e di beneficiare di due sedi museali anziché una, come previsto dal biglietto cumulativo, proprio nel momento di maggiore afflusso».