Forlì, nasce il primo pane di filiera biosimbiotica, alleato per la salute dell’intestino

FORLI’. Il Panificio di Camillo, che in oltre 60 anni è passato da un piccolo forno di provincia a fornire supermercati e bakery in tutta Italia ed Europa, annuncia l’avvio di un innovativo progetto di produzione del primo pane di filiera biosimbiotica, realizzato con grano proveniente da agricoltura biosimbiotica e lievitato esclusivamente con pasta madre al 100%. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il panificio, guidato dall’amministratore Raffaele Bassini, e il Romagna Distretto Biosimbiotico, con il sostegno scientifico dell’U.O.C. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Forlì-Cesena. Il progetto prende forma dopo l’incontro tra Raffaele Bassini e Lisa Paganelli (Presidente Romagna Distretto Biosimbiotico), che ha portato alla partecipazione del panificio a eventi in collaborazione con Romagna Acque. Proprio in occasione di uno degli eventi è stata prima creata e poi implementata l’idea di una sinergia tra produzione alimentare e salute gastrointestinale: Raffaele Bassini e il dottorCarlo Fabbri, direttore dell’U.O.C. di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, hanno gettato le basi per la produzione del primo pane a filiera biosimbiotica in Italia.
«Da sempre la nostra U.O.C. riconosce l’importanza di una stretta interconnessione fra ospedale e territorio», spiega il Dott. Fabbri. «Il progetto del pane biosimbiotico, realizzato con pasta madre e farine selezionate, potrebbe rappresentare un alleato prezioso per la salute dell’intestino. Valuteremo scientifi camente i benefici di questo prodotto, inserendolo nei nostri percorsi di educazione alimentare e prevenzione».
Come simbolo di questo sodalizio, il Panificio di Camillo ha donato 170 felpe al reparto di Gastroenterologia di Forlì-Cesena.