Forlì, muore il marito, resta sola con due figli e i colleghi le donano 700 ore di ferie
FORLI’. Spesso la forza dei rapporti umani che si creano nel mondo del lavoro vanno oltre la propria professione. A ricordarcelo è il caso di Carmen Iacovazzo, 40enne lavoratrice della Saica di Meldola da più di 20 anni. Davanti al lutto che l’ha colpita con la scomparsa prematura del marito, ha trovato il sostegno di tutti i colleghi che hanno deciso di donarle le proprie ferie per permettergli di stare il più possibile con i figli di 14 e 8 anni. «Mio marito Daniele è venuto a mancare tre settimane fa, dopo aver lottato a lungo contro una malattia terribile – racconta Carmen –. ln questi 3 anni di calvario, io, mio marito e i miei figli abbiamo conosciuto il vero amore: la vicinanza della nostra famiglia, dei nostri amici, dei nostri colleghi. Proprio i colleghi di Daniele ci hanno sostenuto anche con una raccolta fondi, devoluta a me per sostenermi nelle spese di casa. Tutti parlavano bene di Daniele, persona dedita al lavoro e che raccontava sempre della sua famiglia. Le emozioni sono tante in questo momento di dolore, così come la vicinanza che sto sentendo». Di fronte alla dolorosa vicenda della lavoratrice, che è stata vicino al marito per una lunga malattia, i colleghi hanno deciso di agire collettivamente avviando una catena di solidarietà che si è allargata sempre di più fino a raccogliere 700 ore di ferie per la vedova. Tutto è nato con la mobilitazione spontanea tra i 200 dipendenti della Saica di Meldola, ognuno ha donato qualche giorno di ferie per l’amica-collega e in poco tempo l’idea si è allargata agli altri lavoratori fino a coinvolgere molti degli stessi dipendenti. «Quando l’ho scoperto, sono rimasta senza parole – prosegue la donna –. Non posso che ringraziarli per quello che hanno fatto, così come un sincero ringraziamento lo devo al mio capo reparto, Alessandro Cicognani, che ha proposto l’iniziativa in azienda». Alla Saica, quindi, le ferie sono diventate solidali. Per ognuno dei colleghi un piccolissimo sacrificio ma un grande sostegno per Carmen che potrà utilizzare quei giorni per stare vicino ai due figli in questo momento molto difficile per la loro vita. «Hanno aderito in tanti e questo ora mi consentirà di stare a casa qualche mese per recuperare le forze fisiche dopo i mesi passati al capezzale di Daniele, ma soprattutto di dedicarmi ai nostri figli, così duramente colpiti –conclude la donna –. Vorrei che a ogni mio collega, ad Alessandro Cicognani, alla mia azienda arrivasse il mio ringraziamento pubblico e sentito. Grazie, ragazze e ragazzi perché mi avete ricordato che cos’è la solidarietà umana. Un grazie a mio marito, stargli a fianco in questi anni è stato un bel regalo».