Forlì. Morte Balestri, medici assolti anche in Cassazione. La causa civile torna in Appello

Si è chiusa in Cassazione con l’assoluzione confermata dai giudici anche nel terzo grado di giudizio (comunque l’accusa formulata di omicidio colposo sarebbe caduta in prescrizione), il procedimento che vedeva sei medici imputati per la morte dell’imprenditore Luigi Balestri, deceduto il 6 gennaio 2010, mentre si trovava in vacanza in montagna e rimasto oltre 600 giorni in obitorio in attesa che l’inchiesta facesse il suo corso. La Cassazione, però, ha rinviato gli atti alla Corte d’Appello di Bologna ai fini civili, disponendo che la vicenda continui innanzi alla Corte di Appello Civile di Bologna per eventuali risarcimenti. Moglie e due figli hanno chiesto 400mila euro a testa.
La storia
Luigi Balestri, affetto da cardiomiopatia, 75 anni, era morto nel sonno, ma qualche giorno prima del decesso mentre si trovava in vacanza a Madonna di Campiglio, era caduto dalle scale, riportando un trauma toracico e del rachide e venne portato al Pronto soccorso del presidio di Tione di Trento, dove dopo alcune ore era stato mandato a casa conclusi gli accertamenti del caso. Dopo neanche 24 ore, però un nuovo ricovero in ospedale a Tione, per dolori addominali: nuovi esami e nuove dimissioni. Poi la morte, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 2010. Il referto della morte (insufficienza miocardica acuta, edema polmonare e congestione pluriviscerale, in grave cardiomiopatia dilatativa, situazione patologica preesistente, a livello cardiaco, che aveva determinato un disturbo acuto, di natura elettrica, del ritmo e/o della conduzione cardiaca) aveva ipotizzato nel comportamento dei sanitari dell’ospedale di Tione una condotta non chiara, omettendo le dovute indagini cardiologiche. Nei guai era finito anche il medico cardiovascolare forlivese che aveva in cura nel periodo 1996-2009 l’imprenditore. La famiglia di Balestri, la moglie e due figli, tutelata dagli avvocati Max Starni e Giorgio Pellerano, aveva chiesto di fare luce su quanto accaduto. Gli imputati era difesi dagli avvocati Giangiacomo Pezzano, Roberto Roccari, Franco Larentis, Monica Baggia, Luca Sirotti e Marco Gramiacci.
L’inchiesta aveva portato a una assoluzione per i sei medici in primo grado a Forlì nel 2016, poi anche in appello, nel dicembre 2023. Adesso anche la Cassazione ha assolto dal punto di vista penale, ma si tornerà davanti alla corte d’Appello civile.