Forlì. Mercato delle erbe, gli operatori protestano: chiesta la restituzione delle chiavi

Nuova puntata nei rapporti non proprio amichevoli tra amministrazione comunale e operatori del Mercato delle erbe. Questa volta a fare storcere il naso alle attività commerciali che gravitano all’interno della struttura in piazza Cavour è la richiesta da parte del responsabile dei mercati per il Comune di restituire le chiavi di ingresso all’area, con le quali gli operatori potevano gestire le loro attività. La presa di posizione dei commercianti è dura e chiama in casa direttamente il sindaco Zattini.
«La direzione mercati ha sollecitato gli operatori del mercato, anche con diffide, per riavere indietro le chiavi dei cancelli e costringerci in questo modo a pagare di tasca nostra una guardiania imposta - dicono gli interessati -. Se per gli orari della mattina la custodia e l’apertura degli spazi è compresa nel bilancio degli affitti, per le aperture della sera, qualcosa non quadra. Le aperture serali non sono state regolamentate, eppure il regolamento è stato da poco modificato proprio dal responsabile della direzione uffici mercato e approvato in consiglio comunale. Siamo in balia delle continue “imposizioni” dettate dalla direzione uffici mercati. Ad esempio ci è stato detto che per lavorare dobbiamo fare una lista eventi e il Comune metterà a disposizione 30mila euro per pagare la guardiania che decidono loro. Vogliamo denunciare la continua condizione di “ricatti” a cui dovremmo sottometterci per lavorare».
Per alzare una serranda e poter svolgere il proprio lavoro nessun commerciante è obbligato a “inventarsi” una lista eventi - proseguono gli operatori - . Il diritto al lavoro è sacro. Chiediamo se il sindaco è al corrente di tutto quello che sta succedendo? Perché questo silenzio da parte sua? Perché l’Amministrazione, attraverso i tanti bandi, ha spinto nuovi imprenditori a investire all’interno di questa struttura? Perché continuano a vantarsi di noi quando grazie alla direzione mercati e ai suoi dirigenti, qui non funziona niente? Chiediamo solo di poter lavorare senza essere continuamente vessati. La situazione è sempre più ingestibile nonostante tutti i soldi spesi in locali che rimarranno al Comune. Vogliamo essere certi che il sindaco sia a conoscenza di tutte queste dinamiche assurde».