Forlì. Lasciata legata al cancello del canile: “Si chiama Adua”, una lettera spiega l’abbandono

Forlì

“Si chiama Adua”. Inizia così la breve lettera con cui è stata abbandonata, la sera di giovedì, una giovane cagnolina lasciata legata al cancello di via Bassetta 16/e che conduce al canile e alle altre strutture limitrofe dedicate agli animali. È già buio quando l’operatore del canile riceve una chiamata in cui viene segnalata la presenza della piccola quattro zampe legata al cancello. Indossa una pettorina e accanto a lei c’è uno scatolone che contiene tutta la sua vita: traversine, una coperta e il suo mangime oltre alla lettera. Poche righe in cui sono riassunti i motivi che hanno spinto una cittadina a un gesto così estremo che, per la legge, è a tutti gli effetti un reato punibile penalmente.

Sono straniera – si legge in un italiano un po’ claudicante – non riesco a tenerla perché devo partire per problemi a casa nel mio Paese. Mi dispiace tanto però non posso tenerla”. La missiva continua spiegando che in città è in affitto e che la proprietaria di casa non le permette di lasciare il cane. “Ha il chip – prosegue – . Se mi contattate vi aiuto mensilmente con i soldi”. La cagnolina, visibilmente terrorizzata e spaesata, è stata immediatamente portata in canile e messa al sicuro. Il controllo del microchip di cui effettivamente è dotata, non ha permesso però di risalire alla proprietaria per farla ragionare e trovare assieme alla struttura comunale una soluzione. Anche se umanamente sono comprensibile le difficoltà che possono aver spinto una persona, che probabilmente non ha in città una rete familiare o amicale a cui appoggiarsi, a compiere un gesto del genere, è indispensabile ricordare che l’abbandono è sempre un gesto condannabile. Purtroppo sono sempre più frequenti i cani di proprietà che finiscono in canile. Sono 21 i cani che nel 2022 hanno dovuto dire addio alle proprie famiglie e sono finiti in un box della struttura comunale, 9 quelli registrati solo nei primi 4 mesi del 2023. A questi vanno aggiunte le persone che si rivolgono direttamente alle associazioni di volontariato per cercare nuove famiglie per i propri Fido. Considerando solo l’associazione “Gruppo volontari canile di Forlì” che opera all’interno della struttura comprensoriale e considerando i primi 5 mesi del 2023, sono 46 le richieste di aiuto ricevute per trovare altrettante nuove case a cani di famiglia. Si tratta, di fatto, di un “abbandono” legalizzato agli occhi dei cani. Spesso abituati a vivere sul divano di casa, si ritrovano catapultati all’interno della struttura per animali senza famiglia ed improvvisamente privati dei loro affetti così come dei rassicuranti punti di riferimento. Fido acquistati o adottati con leggerezza o per moda senza conoscerne le reali caratteristiche ed esigenze, che finiscono in un box dove sperano di poter incrociare lo sguardo giusto. Per questa ragione, prima di pensare di allargare la propria famiglia, è indispensabile ponderare bene la scelta e valutare se effettivamente si è in grado di affrontare difficoltà e cambiamenti repentini della vita accanto al proprio amico a quattro zampe. Loro sono i migliori amici dell’uomo, purtroppo non si può sempre dire che sia lo stesso a parti inverse.

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