Forlì, la dentiera persa in ospedale e il padre deceduto: “Non poteva più mangiare, ha perso 20 chili”
C’è amarezza nelle parole di Fabio, cittadino che da circa due anni è alle prese con la burocrazia dell’Ausl, azienda dalla quale attende una risposta. Dispiacere non tanto per il lato economico della vicenda che ha visto protagonista il padre, drammaticamente deceduto lo scorso anno a causa di un incidente, ma piuttosto per come si è sentito trattato dal punto di vista umano. «Mio padre – racconta – nel marzo del 2023 è stato ricoverato per problemi alla cistifellea al “Morgagni-Pierantoni”. L’ambulanza lo ha portato al pronto soccorso è poi è stato trasferito in reparto, in medicina generale. Gli è stata fatta togliere la protesi dentale superiore che sarebbe stata fatta mettere in un bicchiere di plastica».
Un dettaglio che, inizialmente, sfugge all’anziano confuso dal forte dolore a causa delle coliche renali e dei problemi alla colecisti. «Non trovava più la sua protesi dentale – prosegue il figlio – così l’abbiamo cercata nel cassetto del tavolino che è accanto al letto, abbiamo chiesto alla segreteria del reparto e io mi sono rivolto al triage del pronto soccorso per verificare che non fosse rimasta da qualche parte». Quando il dolore finalmente si attenua, l’uomo si ricorda che la dentiera gli era stata fatta mettere in un bicchiere di plastica accanto al letto. «Con ogni probabilità è stata gettata dal personale di servizio per sbaglio – ricostruisce il figlio –. Mio padre è stato ricoverato quasi un mese e nel frattempo con grande difficoltà, sia per la patologia di cui soffriva che per la mancanza della protesi, ha perso circa 20 chili di peso». Nel frattempo della protesi non c’è nessuna traccia così l’uomo, una volta dimesso, si rivolge all’odontotecnico per realizzare una nuova protesi sul vecchio stampo in modo da poter riprendere a mangiare normalmente. «Nel luglio di quell’anno ho accompagnato mio padre all’Urp dell’ospedale dove è stata aperta una pratica – prosegue Fabio –. L’addetto ha inviato la richiesta all’ufficio legale dell’Ausl, ufficio con il quale mi sono confrontato».
Nel frattempo l’uomo viene tragicamente a mancare, la scorsa primavera, in un incidente stradale. «Ad ottobre ho saldato il conto dell’odontotecnico per la nuova protesi, un importo di 1.700 euro, ma ad oggi non ho capito ancora quali siano le intenzioni dell’Ausl nonostante i miei solleciti per capire a che punto fosse la pratica – prosegue il figlio – . Anche stamattina (ieri ndr), ho parlato con l’ufficio legale e sono rimasto molto amareggiato per l’atteggiamento di grande sufficienza con cui sono stato trattato. Credo che la gestione della pratica dimostri poco rispetto verso i pazienti che sono anche contribuenti. Io ringrazio l’Ausl di tutti i servizi che mette a disposizione ma rimane il fatto che se questo errore c’è stato è giusto che venga riconosciuto. È una questione di principio: l’Ausl dovrebbe avere un atteggiamento più rispettoso nei confronti dell’utente, a maggior ragione nei confronti di un anziano che non c’è più. Ritengo che da questo punto di vista si possa fare di meglio nei confronti del cittadino e avere anche più attenzione, per quanto riguarda gli effetti personali dei pazienti».